Vilardi (Sinistra Italiana) su Piazza Primo Maggio: «Spazio completamente abbandonato»

Le sue parole: «Vista l'ombra potrebbe essere un'altra area di ristoro per gli anziani»

lunedì 30 giugno 2025
«Piazza Primo Maggio sarebbe un potenziale ottimo spazio all'aperto per i cittadini molfettesi appartenenti alla terza età, vista la grande quantità di ombra tutt'ora presente. Peccato che sia completamente trascurata». Con queste parole Gabriele Vilardi, segretario di Sinistra Italiana a Molfetta, interviene sullo stato di abbandono della piazza, a pochi giorni dall'inaugurazione del nuovo Parco dei Nonni, uno spazio verde riqualificato nelle vicinanze.

Il contrasto tra le due aree urbane è evidente. Da un lato un parco pensato per l'inclusione, fresco di inaugurazione; dall'altro, una piazza storica, centrale e ricca di potenzialità, lasciata al degrado e all'incuria. Eppure, proprio Piazza Primo Maggio potrebbe diventare un riferimento per la socialità della terza età, favorita dalla presenza di alberature e zone d'ombra naturale.
Vilardi denuncia come nel tempo siano venuti meno anche i servizi più basilari: la fontana pubblica è stata rimossa, le attrezzature per bambini versano in uno stato di degrado, e l'area è priva sia di videosorveglianza che di servizi igienici. Una condizione che limita l'accessibilità e disincentiva la permanenza, soprattutto per le persone più fragili.

Ma il vero nodo, secondo il segretario di Sinistra Italiana, riguarda la mancanza di azione da parte dell'amministrazione comunale: «Dalla delibera di giunta del 2019, il progetto esecutivo di riqualificazione da 250.000 euro a firma dell'assessore Mariano Caputo, non è stato fatto nulla». Una denuncia pesante che evidenzia una promessa mai mantenuta e un'opportunità di riqualificazione rimasta solo su carta.

Nel frattempo, a ridosso della stessa piazza, è sorto un nuovo edificio di sei piani. «Quando si tratta di costruire, si trova sempre il modo – commenta Vilardi – ma quando si tratta di restituire uno spazio pubblico alla comunità, tutto si blocca». «Tanti peccati, ancora una volta, a discapito della cittadinanza», conclude amaramente. Una riflessione che riporta al centro del dibattito pubblico il tema della cura degli spazi comuni e dell'attenzione verso chi li vive quotidianamente.