Non portateci via anche i sogni (sportivi)

Che ne è dello sport a Molfetta?

giovedì 25 maggio 2017
A cura di Maria Marino
"Ah, da quanto Senna non corre più... Ah, da quando Baggio non gioca più... Non è più domenica."
E' il ritornello di una canzone. Una di quelle canzoni pop, magari talmente popolari da far storcere il naso ai ben pensati e ai tanti filosofi, soprattutto da tastiera, che abitano in questa città.

Eppure racchiude in poche parole tutto il sapore e la magia che solo lo sport sa dare. E allora, che ne sarà dello sport e delle domeniche di sport a Molfetta?

Perché una città addormentata e adagiata su sè stessa non può continuare a vivacchiare su un passato glorioso, certo, ma comunque passato.
Basti pensare ai cento anni dalla fondazione della Molfetta Sportiva, festeggiati, se così si può dire, con la retrocessione e la contestazione ormai eterna dei tifosi.

Poi ecco il grande volley, il PalaPoli-PalaBolgia che non esisterà più. Via tutto: mancano i soldi, mancano gli spazi adeguati. E che dire dell'hockey? La Glob Eco che aveva messo fondi ed energie per riportare Molfetta in alto saluta e di un altro pezzo di serie A che portava il nome e i colori della città non si sa ancora il futuro.

Già, il futuro. Che poi per costruirlo uno deve pure immaginarselo, sognarselo. Proprio come accade nei film. Che poi è anche il bello di andare a seguire qualcuno che ci mette passione, impegno, sacrifici, sudore. E sentirsi vivo.

Basti pensare alla meravigliose ragazze dell'Estrellas Molfetta, a un passo dallo scudetto. Basti pensare alla Futsal Molfetta che al suo primo anno in serie A di calcio a 5 femminile è riuscita a conquistarsi con i denti e con le unghie la salvezza. Basti pensare alla Macula Nox, che ha portato oltre 200 persone nei palazzetti a seguire il calcio a 5 femminile e maschile. E che dire dell'Aden? Da anni i migliori nell'atletica leggera escono dalla società che si allena su una pista fatiscente come quella dello stadio Paolo Poli.

«Molfetta, i molfettesi dovrebbero capire che dallo sport nascono persone, prima ancora che atleti vincenti o no ma poco importa. Perchè l'importante è che ce la si metta tutta», ha detto qualche giorno fa, in pubblico Claudio Squeo, campionissimo della boxe, anche lui altro talento made in Molfetta.

Allora, ne siamo certi, non tutto è da buttare. Bisogna saper programmare e pensare. Prima di tutto alla gestione degli spazi e delle strutture. Poi a unirsi attorno a coloro che provano a dimostrare che anche in questa città è possibile fare qualcosa.

Perché questa è la città in cui è nata la Polisport Dream Team, che si occupa di nuoto paralimpico e dà speranza e forza a tutti.

Non ci resta, allora, che augurare a Molfetta di sognare, sognare in grande. Anche nello sport.