Tragedia Truck Center, tutti assolti per la morte dei cinque operai

La sentenza ribalta quella espressa in primo grado. Indignazione dai parenti delle vittime

mercoledì 19 luglio 2017 17.23
A distanza di nove lunghi anni dal quel tragico 3 marzo del 2008, in cui persero la vita nel vano tentativo di salvarsi reciprocamente cinque operai, giunge per certi versi inaspettata la sentenza della Corte di Appello di Bari che capovolge quella già emessa in primo grado.

Assolti per «non aver commesso il fatto», questa la sentenza nei confronti dei nove imputati accusati inizialmente di omicidio colposo aggravato; per alcuni di loro, inoltre, è arrivata anche la prescrizione dei reati.

​Assolte anche tre delle quattro società coinvolte nel processo, FS Logistica-B.U. Cargo Chemical Spa, La Cinque Biotrans Snc, Nuova Solmine Spa. Confermata soltanto la responsabilità della società Truck Center Sas per violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro (con riduzione della sanzione amministrativa a 300mila euro) il cui titolare, Vincenzo Altomare, fu una delle vittime.

Revocati i risarcimenti danni alle parti civili, Regione Puglia, Comune di Molfetta e alcuni familiari degli operai morti. Presenti in aula per la lettura della sentenza alcuni parenti delle vittime che hanno appreso quanto deciso in appello con forte indignazione.

In quella che è purtroppo rimasta nella storia della città di Molfetta come una vera tragedia del lavoro persero la vita il titolare della Truck Center, Vincenzo Altomare, gli operai Luigi Farinola, di 37 anni, Guglielmo Mangano, di 44, il giovanissimo Michele Tasca, di 19, e l'autotrasportatore Biagio Sciancalepore, di 24 anni a causa delle esalazioni di acido solfidrico contenute in quella maledetta cisterna in cui si sono spente le loro vite.

L'indagine sulla Truck Center di Molfetta, coordinata dalla Procura di Trani, diede avvio a diversi procedimenti penali che coinvolgevano complessivamente più di 20 persone fisiche e cinque società.

Il primo processo riguardava i dirigenti della Fs Logistica, proprietaria della cisterna, Alessandro Buonopane, Mario Castaldo e Pasquale Campanile, dirigente della società La 5 Biotrans, incaricata del trasporto della cisterna alla Truck Center. In primo grado, il 26 ottobre 2009, i tre furono condannati alla pena di 4 anni di reclusione dal Tribunale Monocratico di Trani.

Il secondo processo coinvolgeva, invece, dirigenti e dipendenti della Nuova Solmine di Grosseto, l'azienda in cui la cisterna venne svuotata dello zolfo liquido caricato all'Eni di Taranto e poi ripartita vuota verso la Puglia.

In primo grado, l'11 luglio 2014, il Tribunale di Trani condannò alla pena di 2 anni e 9 mesi di reclusione l'ad Ottorino Lolini, il presidente Luigi Mansi, il direttore dello stabilimento Giuliano Balestri e i dipendenti Gabriele Pazzagli e Mauro Panichi. In secondo grado i due procedimenti sono stai riuniti dando vita ad un unico processo conclusosi oggi con tutte assoluzioni e dichiarazioni di prescrizione.

Sulla vicenda Truck Center un terzo procedimento, conclusosi in via definitiva con assoluzioni, riguardava sette dirigenti Eni e la stessa società, coinvolta in quanto produttrice dello zolfo liquido trasportato nella cisterna.