Tentano furto in un'abitazione del centro, tre arresti dei Carabinieri

I militari hanno sorpreso un 28enne, un 26enne e un 29enne: i primi due sono ai domiciliari. Il fatto in piazza Vittorio Emanuele

giovedì 18 settembre 2025 8.32
Uno sembra che stesse facendo da "palo", mentre gli altri due armeggiavano per introdursi in un'abitazione di Molfetta, in pieno centro. I Carabinieri, però, li hanno colti sul fatto arrestandoli, in flagranza di reato, con l'accusa di tentato furto aggravato in concorso. E tutto questo di martedì alle ore 16.00, nel cuore della città.

Nei guai sono finiti il 28enne Fabio De Candia, il 26enne Giovanni Panunzio - con precedenti specifici - ed un 29enne, incensurato, tutti di Molfetta. Rocambolesco l'episodio, nato dalla segnalazione di un condomino di uno stabile di piazza Vittorio Emanuele. Questi, sentendo rumori provenire dalle scale, è riuscito a scorgere due uomini, «col volto travisato», e ha segnalato il fatto al 112, spiegando che in quegli istanti stavano armeggiando con la serratura della porta di un'abitazione.

La centrale operativa della Compagnia di Molfetta, dopo aver ricevuto la telefonata, ha subito allertato le pattuglie presenti sul territorio. Tre, in pochi attimi, sono rapidamente piombate sulla scena: il 29enne, alla vista delle auto, ha cercato di allontanarsi verso via Sant'Angelo, ma al culmine di un breve inseguimento a piedi è stato bloccato. I due all'interno, invece, «vestiti di nero, con lo scaldacollo scuro che copriva il loro volto e con dei guanti neri in lattice» erano ancora all'opera.

Entrambi, infatti, avrebbero proseguito a forzare «la serratura della porta di ingresso», è scritto nel capo di imputazione - mediante una chiave per porta blindata, non riuscendo ad entrare». I militari, a quel punto, sono saliti al secondo piano dove hanno colto sul fatto i due, i quali, ormai braccati, hanno dovuto salire le scale per allontanarsi, ma alla fine, senza alcuna via di fuga, si sono dovuti arrendere: bloccati e ammanettati, sono stati portati negli uffici di via Vittime di Nassiriya.

Durante la perquisizione dei luoghi, sono stati recuperati e sequestrati gli scaldacollo ed una chiave ad impugnatura, tutti «elementi riconducibili al travisamento utilizzato per commettere il reato», oltre ai guanti in lattice. Ieri pomeriggio, al termine del rito direttissimo, il giudice monocratico del Tribunale di Trani, Rossella Volpe, sussistendo «i gravi indizi di colpevolezza», ha convalidato gli arresti dei tre indagati difesi dagli avvocati Ada Rosito, Mauro Palma e Michele Salvemini.

Il 28enne e il 26enne, « a causa del pericolo di reiterazione dei reati», sono stati confinati ai domiciliari (il sostituto procuratore Francesca Valerio aveva invocato il carcere), mentre per il 29enne è stato applicato l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, stessa misura richiesta dalla Procura della Repubblica di Trani.