Piscina comunale, il centrosinistra: «Basta attese, chiediamo chiarezza sulla riapertura»
La nota integrale
La piscina comunale, dopo anni di chiusura, rischia di non aprire il 1° settembre. E questo perché con la delibera n. 101 del 23 luglio la giunta comunale ha contraddetto se stessa, posticipando l'obbligo per l'aggiudicatario di procedere al rifacimento della parte esterna della piscina – un progetto già approvato e dal valore di circa 450 mila euro – sconfessando quanto la stessa giunta aveva inserito nel bando.
Quell'ingente costo di sistemazione, con tutta probabilità, era il motivo per cui alla gara aveva partecipato una sola ditta. E oggi, con un atto successivo, il Comune cambia le carte in tavola, dopo aver affidato l'impianto.
È impossibile per noi stabilire se si tratti dell'ennesimo caso di incapacità amministrativa o di qualcosa di più grave, che dovrà eventualmente essere accertato in altre sedi. Quello che possiamo dire con forza è che ci troviamo davanti all'ennesimo episodio di utilizzo spregiudicato delle procedure e del denaro pubblico.
Come può una pubblica amministrazione imporre dei criteri stringenti in un bando di gara e poi, con un atto formale, smentire se stessa a gara aggiudicata? Noi non riusciamo ad abituarci a questo modo di governare e all'idea di una città amministrata con tanta arroganza e superficialità.
Per queste ragioni richiediamo l'istituzione immediata di una commissione consiliare di indagine "a tempo", ai sensi dello Statuo, sulla vicenda della piscina comunale, per fare piena luce sui fatti, sulle responsabilità e sulle conseguenze delle scelte adottate.
Continueremo a denunciare queste pratiche, come abbiamo sempre fatto, e a costruire un'alternativa democratica, progressista, credibile e trasparente per Molfetta.