Orrore a Molfetta, tenta di dare fuoco all'ex moglie: arrestato un 43enne
L'uomo avrebbe anche ferito la donna, afferrandola per la gola, sotto gli occhi della figlia di 10 anni. È ai domiciliari
mercoledì 24 settembre 2025
7.06
Avrebbe preso una tanica di liquido infiammabile e un accendino, non riuscendo nel suo intento: l'obiettivo, forse, era quello di dare fuoco alla ex moglie sotto gli occhi della figlia di appena 10 anni, spaventata e traumatizzata. Non solo: dopo avere cercato di impugnare un coltello, l'avrebbe afferrata per la gola, ferendola.
L'episodio è avvenuto a Molfetta lo scorso mese di agosto, quando il fatto, che poteva avere conseguenze pesantissime, ha permesso ai Carabinieri di ricostruire un comportamento violento di un 43enne del posto verso l'ex moglie, fatto di atti persecutori. È così scattata un'inchiesta che ha permesso di individuare l'uomo, arrestato e portato nel carcere di Trani per maltrattamenti in famiglia. «Lui mi insultava dicendo che dovevo stare con lui», ha riferito la donna, 44enne del luogo.
La giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Marina Chiddo, ha emesso la misura per la gravità degli episodi contestati avvenuti in un'abitazione di vico I San Raffaele «a causa della morbosa gelosia». Un quadro agghiacciante culminato quando l'uomo «venne dentro casa dicendomi che io mi stavo sentendo col mio ex marito - ha raccontato - Io ho negato la cosa, ma lui mi ha messo all'angolo della cucina, mi ha stretto le mani intorno al collo e, infine, sono svenuta».
Il caso più sconvolgente sarebbe avvenuto il 19 agosto scorso, quando l'uomo, dopo avere accusato la donna di sentirsi col suo ex avrebbe cercato di impugnare un coltello da cucina: «È andata a prenderlo - ha proseguito la donna -, ma mia figlia gli ha chiuso il cassetto gridando di fermarsi. Poi siamo scappati al piano di sopra». Dove l'uomo le avrebbe raggiunte «con una mano una tanica colma di benzina e con l'altra un accendino», tentando, forse, di dare fuoco alla ex moglie.
La tragedia è stata evitata solo grazie alla determinazione della donna. «Quando ha aperto il tappo del contenitore - ha proseguito la 44enne -, io gli sono andata incontro, mentre tentava di accendere l'accendino. Sono riuscita a toglierlo dalle mani e a buttare la benzina nel bagno». Le indagini dei militari della Compagnia cittadina hanno rivelato che l'orrore domestico non si limitava a questi casi, ma andava avanti da anni: «Due anni fa ha spaccato il forno durante una delle liti».
La giudice ha parlato di «comportamenti aggressivi, minacciosi, offensivi e violenti». Il 43enne, intanto, difeso dall'avvocato Michele Salvemini, nell'interrogatorio di garanzia, ha fornito la propria versione dei fatti che gli ha permesso di ottenere i domiciliari, «ritenuto che le esigenze cautelari possono ritenersi attenuate».
L'episodio è avvenuto a Molfetta lo scorso mese di agosto, quando il fatto, che poteva avere conseguenze pesantissime, ha permesso ai Carabinieri di ricostruire un comportamento violento di un 43enne del posto verso l'ex moglie, fatto di atti persecutori. È così scattata un'inchiesta che ha permesso di individuare l'uomo, arrestato e portato nel carcere di Trani per maltrattamenti in famiglia. «Lui mi insultava dicendo che dovevo stare con lui», ha riferito la donna, 44enne del luogo.
La giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Marina Chiddo, ha emesso la misura per la gravità degli episodi contestati avvenuti in un'abitazione di vico I San Raffaele «a causa della morbosa gelosia». Un quadro agghiacciante culminato quando l'uomo «venne dentro casa dicendomi che io mi stavo sentendo col mio ex marito - ha raccontato - Io ho negato la cosa, ma lui mi ha messo all'angolo della cucina, mi ha stretto le mani intorno al collo e, infine, sono svenuta».
Il caso più sconvolgente sarebbe avvenuto il 19 agosto scorso, quando l'uomo, dopo avere accusato la donna di sentirsi col suo ex avrebbe cercato di impugnare un coltello da cucina: «È andata a prenderlo - ha proseguito la donna -, ma mia figlia gli ha chiuso il cassetto gridando di fermarsi. Poi siamo scappati al piano di sopra». Dove l'uomo le avrebbe raggiunte «con una mano una tanica colma di benzina e con l'altra un accendino», tentando, forse, di dare fuoco alla ex moglie.
La tragedia è stata evitata solo grazie alla determinazione della donna. «Quando ha aperto il tappo del contenitore - ha proseguito la 44enne -, io gli sono andata incontro, mentre tentava di accendere l'accendino. Sono riuscita a toglierlo dalle mani e a buttare la benzina nel bagno». Le indagini dei militari della Compagnia cittadina hanno rivelato che l'orrore domestico non si limitava a questi casi, ma andava avanti da anni: «Due anni fa ha spaccato il forno durante una delle liti».
La giudice ha parlato di «comportamenti aggressivi, minacciosi, offensivi e violenti». Il 43enne, intanto, difeso dall'avvocato Michele Salvemini, nell'interrogatorio di garanzia, ha fornito la propria versione dei fatti che gli ha permesso di ottenere i domiciliari, «ritenuto che le esigenze cautelari possono ritenersi attenuate».