Omicidio Lopez, Palermiti junior resta in cella: «Superficiale e arrogante»

La gup De Felice ha respinto la richiesta di far scontare i domiciliari al di fuori della Puglia al 21enne nipote dell’omonimo boss

sabato 6 settembre 2025 7.51
A cura di Nicola Miccione
Resta in carcere Eugenio Palermiti, il 21enne nipote dell'omonimo boss del rione Japigia di Bari, arrestato lo scorso gennaio per detenzione e porto d'arma (reato aggravato dal metodo mafioso) in occasione della serata nel Bahia Beach di Molfetta in cui, il 22 settembre 2024, fu uccisa la 19enne barese Antonella Lopez.

A sparare alla vittima fu un altro giovane, Michele Lavopa, arrestato poche ore dopo il fatto, ma le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari avrebbero dimostrato come, quella sera, anche Palermiti fosse armato. Il legale difensore di Palermiti, l'avvocato Nicola Quaranta, aveva chiesto per lui la sostituzione della detenzione in carcere con i domiciliari, con braccialetto elettronico, da scontare in una casa di Termoli (Campobasso) in cui vive l'attuale fidanzata del ragazzo.

Palermiti, sostiene il legale, avrebbe iniziato un percorso di «graduale ripensamento della propria vita antefatta», in virtù del quale ha ammesso le responsabilità per il possesso dell'arma. Per la giudice dell'udienza preliminare Susanna De Felice, invece, il «percorso di revisione critica non emerge dagli esiti delle indagini», da cui risulta un atteggiamento «superficiale e arrogante, mai contrito per la tragedia che è conseguita e, anzi, teso a narrare agli amici e ai congiunti l'accaduto».

A incastrare Palermiti, infatti, ci sono delle intercettazioni captate in ospedale in cui il giovane, parlando con alcuni amici, mima il gesto di puntare l'arma verso l'avversario. Anche il fatto di scontare i domiciliari fuori regione, per la giudice, non garantirebbe «un effettivo allontanamento dall'habitat familiare del Palermiti».