Antonio Sallustio, vaccinato contro il Covid a 101 anni a Molfetta
Oggi la somministrazione nell'hub allestito nello stadio d'atletica. Con lui tanti altri over 80
martedì 2 marzo 2021
14.21
La storia di Antonio Sallustio che entra nella Storia. E si intreccia, nuovamente, con quella di Molfetta.
Perchè oggi, all'età di 101 anni, il professore ha arrotolato il polsino della maglia e prestato il braccio (e il corpo) volontariamente e coscientemente alla somministrazione del vaccino anti covid.
E, a sentirlo parlare, così pieno di energie e forze, si ha la sensazione di essere davanti a un uomo profondamente fedele a sè stesso, che ha servito appena ventenne la Patria nella Seconda Guerra Mondiale, poi ha cresciuto e istruito generazioni di liceali e che adesso funge ancora da esempio.
Vice preside per venticinque anni anni del Liceo Classico "Leonardo da Vinci" di Molfetta, volto di spicco dell'Avis, della Croce Rossa, dell'Università Popolare, il professor Sallustio è nato il 1 febbraio 1920.
Gli studi a Roma, durante il Fascismo «con Mussolini da dimenticare», commenta, e poi l'esperienza da tenente di artiglieria a cavallo: nel '40, la guida per l'allestimento di un campo militare a servizio di altri suoi coetanei (molti dei quali non ce la fecero) ai piedi del Vesuvio. Il ritorno a Molfetta, il matrimonio, le figlie e la dolorosa perdita della prima moglie, le seconde nozze e l'insegnamento con l'impegno nel mondo del volontariato e dell'attività culturale cittadina, infine i tornei di burraco e le passeggiate.
Il professore è arrivato deciso e convinto, accompagnato dalla figlia e dalla moglie (pure lei ultraottantenne e sottopostasi alla somministrazione): ha atteso, ha preso posto, ha scambiato qualche parola con i sanitari e con il sorriso volto lo sguardo verso chi gli stava somministrando la dose di vaccino.
Un gesto semplice, di breve durata ma «che tutti dobbiamo fare perché ci salva», ha commentato il professore.
«A chi non vuole fare il vaccino il mio messaggio è: vaccinatevi, perché è utile e la scienza non tradisce»!, ha proseguito.
«E dico ai giovani: mi raccomando! Gli scienziati studiano per noi, per il mondo!», ha quasi urlato nell'hub davanti ai sanitari, visibilmente commossi dalle sue parole.
Perchè è lui il simbolo della generazione degli over 80 molfettesi, che ha visto la Guerra e il boom, che ha vissuto da protagonista la fine del secolo scorso, e che adesso si è messa in coda per i vaccini.
Vaccini che, per questa fascia d'età, da lunedì 1 marzo avviene nell'hub vaccinale nei locali, messi a disposizione dal Comune di Molfetta, della palazzina servizi della Pista di Atletica Cozzoli con ingresso da via Salvo d'Acquisto.
Perchè oggi, all'età di 101 anni, il professore ha arrotolato il polsino della maglia e prestato il braccio (e il corpo) volontariamente e coscientemente alla somministrazione del vaccino anti covid.
E, a sentirlo parlare, così pieno di energie e forze, si ha la sensazione di essere davanti a un uomo profondamente fedele a sè stesso, che ha servito appena ventenne la Patria nella Seconda Guerra Mondiale, poi ha cresciuto e istruito generazioni di liceali e che adesso funge ancora da esempio.
Vice preside per venticinque anni anni del Liceo Classico "Leonardo da Vinci" di Molfetta, volto di spicco dell'Avis, della Croce Rossa, dell'Università Popolare, il professor Sallustio è nato il 1 febbraio 1920.
Gli studi a Roma, durante il Fascismo «con Mussolini da dimenticare», commenta, e poi l'esperienza da tenente di artiglieria a cavallo: nel '40, la guida per l'allestimento di un campo militare a servizio di altri suoi coetanei (molti dei quali non ce la fecero) ai piedi del Vesuvio. Il ritorno a Molfetta, il matrimonio, le figlie e la dolorosa perdita della prima moglie, le seconde nozze e l'insegnamento con l'impegno nel mondo del volontariato e dell'attività culturale cittadina, infine i tornei di burraco e le passeggiate.
Il professore è arrivato deciso e convinto, accompagnato dalla figlia e dalla moglie (pure lei ultraottantenne e sottopostasi alla somministrazione): ha atteso, ha preso posto, ha scambiato qualche parola con i sanitari e con il sorriso volto lo sguardo verso chi gli stava somministrando la dose di vaccino.
Un gesto semplice, di breve durata ma «che tutti dobbiamo fare perché ci salva», ha commentato il professore.
«A chi non vuole fare il vaccino il mio messaggio è: vaccinatevi, perché è utile e la scienza non tradisce»!, ha proseguito.
«E dico ai giovani: mi raccomando! Gli scienziati studiano per noi, per il mondo!», ha quasi urlato nell'hub davanti ai sanitari, visibilmente commossi dalle sue parole.
Perchè è lui il simbolo della generazione degli over 80 molfettesi, che ha visto la Guerra e il boom, che ha vissuto da protagonista la fine del secolo scorso, e che adesso si è messa in coda per i vaccini.
Vaccini che, per questa fascia d'età, da lunedì 1 marzo avviene nell'hub vaccinale nei locali, messi a disposizione dal Comune di Molfetta, della palazzina servizi della Pista di Atletica Cozzoli con ingresso da via Salvo d'Acquisto.