Molfetta, l’appello di Marco: «Cerco le origini del mio bisnonno Filomeno Albertucci»

Una ricerca familiare che parte dalla nostra città e attraversa un secolo di silenzi e misteri

giovedì 13 novembre 2025
Una ricerca che dura da oltre un anno e che oggi si trasforma in un accorato appello alla comunità molfettese. Marco, a nome della moglie Stefania, ha deciso di condividere pubblicamente la propria storia nella speranza di ritrovare le origini del suo bisnonno, Filomeno Albertucci, nato a Molfetta il 18 maggio 1906.

Di lui si conosce poco: fu registrato come figlio di padre ignoto e di una madre che non volle riconoscerlo. Gli fu attribuito il nome Filomeno e il cognome Albertucci, probabilmente inventato, come accadeva spesso in casi simili all'epoca.

Nel 1926 Filomeno sposò in prime nozze Raffaela Abbinante, nata a Carbonara (Bari), e successivamente si unì in seconde nozze con Maddalena Remini. Si trasferì poi a Bari, dove – secondo i ricordi di famiglia – lavorò come netturbino. Dal secondo matrimonio nacquero due figli, ma il primogenito morì giovanissimo, probabilmente a causa della varicella.

Secondo quanto tramandato oralmente, il padre naturale di Filomeno sarebbe stato un ricco imprenditore molfettese, operante nel commercio di prodotti ittici. La madre, invece, si sarebbe chiamata Maria Ovidio e non avrebbe riconosciuto il bambino perché – come raccontano vagamente i familiari – «non suo», ma nato da una relazione tra il marito e una domestica, «a sua insaputa», poiché la coppia non riusciva ad avere figli.

«È un anno che eseguo ricerche di ogni tipo, anche le più disparate – racconta Marco – ma non sono riuscito a venirne a capo. So che è davvero difficile trovare qualche informazione in più, ma ci provo lo stesso e ringrazio infinitamente in anticipo chiunque possa aiutarmi».

Un appello che nasce dal desiderio di ricostruire una storia familiare perduta, e che oggi chiama in causa la memoria collettiva di Molfetta, città che potrebbe custodire ancora, tra archivi e ricordi, le tracce di un passato dimenticato.