Molfetta diventa "Civitas Mariae"

Il conferimento del titolo in occasione del 70° anniversario della proclamazione della Madonna dei Martiri a compatrona della città

domenica 1 agosto 2021
Molfetta sarà "Civitas Mariae".
Il titolo è conferito in occasione del settantesimo anniversario della proclamazione della Madonna dei Martiri a compatrona di Molfetta e suggella la devozione mariana dell'intera comunità cittadina, manifestata nei secoli, anche attraverso i grandi festeggiamenti di settembre.

Ad avanzare la proposta fu alcuni mesi fa il Comitato Feste Patronali, presieduto da Leonardo Siragusa. La proposta, condivisa pure dal sindaco Tommaso Minervini, ricevette il parere favorevole della Giunta ad ottobre e poi formalizzata con un apposito decreto dal vescovo Domenico Cornacchia.

La proclamazione di Molfetta a "Città di Maria" pone la città in linea con quanto accaduto pure in diversi comuni del circondario come Capurso e Monopoli.

"È segno che la città di Molfetta si dichiara devota di Maria - spiega il Vescovo - e la testimonianza è che la richiesta di tale intitolazione sia venuta dalla base, dal popolo rappresentato dall'amministrazione, dal Consiglio Comunale che ringrazio".
La celebrazione eucaristica, durante la quale verrà proclamata tale intitolazione, sarà officiata dal Cardinale Parolin, Segretario di Stato della Città del Vaticano, in pratica la seconda carica vaticana dopo Papa Francesco.
L'alto prelato presiederà la cerimonia nella sera dell'8 settembre, su Corso Dante con l'altare sul sagrato della Chiesa del Purgatorio e il simulacro della Madonna dei Martiri esposto nel cuore della città.
L'intitolazione della città alla Madonna verrà veicolata anche attraverso il cambiamento delle indicazioni stradali: infatti, dall'8 settembre tutte verranno mutate in "Molfetta - Civitas Mariae" con un apposito logo, "essenziale e sobrio, ricco di simbologia", spiega Giuseppe de Robertis, tra i più fervidi promotori dell'iniziativa.
"Sugelliamo così secoli di devozione di intere generazioni", sono state invece le parole di Tommaso Minervini.