MolFest, il bilancio finale dell'evento: 210mila presenze in città in tre giorni
Un grande risultato per una seconda edizione con un deciso upgrade rispetto allo scorso anno
giovedì 3 luglio 2025
A Molfetta è tempo di bilanci per la seconda edizione di MolFest, il Festival della Cultura Pop con 210.000 presenze nell'arco dei tre giorni di eventi. Un grande risultato per una seconda edizione con un deciso upgrade rispetto allo scorso anno:
- 147mila mq. rispetto ai 50mila del 2024
- 20 scuole coinvolte rispetto a 2 del 2024
- oltre 90 associazioni rispetto alle 40 del 2024
Un successo per un progetto costruito con il cuore dei cittadini e pensato per loro con il forte desiderio di parlare il linguaggio del territorio. E MolFest ha colpito nel segno.
A ingresso gratuito, il festival è stato promosso dal Comune di Molfetta grazie al contributo dellaRegione Puglia e organizzato da LEG Live Emotion Group con la direzione artistica di Gianluca Del Carlo.
La seconda edizione di MolFest 2025 ha regalato un'escalation di emozioni, difficile da raccontare. Per tre giorni Molfetta è diventata "un solo cuore fatto di tutti, una casa aperta, un sogno condiviso". Il pubblico sorridente ha invaso strade, piazze e luoghi simbolici, vivendo ogni istante con stupore e gratitudine. Artisti, ospiti e performer si sono esibiti tra applausi sinceri e occhi pieni di meraviglia, ma sono stati soprattutto i volti delle persone – curiosi, felici, alcuni commossi – a raccontare davvero il senso profondo di questo festival.
Le associazioni del territorio, che ne sono state autentiche protagoniste, hanno portato in scena la bellezza dell'impegno collettivo, del fare e dello stare insieme. Hanno dimostrato che dietro ogni stand, spettacolo o laboratorio c'è un gesto d'amore per la propria comunità.
Prezioso il contributo degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, che con passione e impegno hanno dato vita a una festa fatta di colori, suoni e musica, ma soprattutto di emozioni condivise. Gli studenti, accompagnati da insegnanti straordinari, hanno trasformato idee e sogni in mostre, installazioni artistiche, spettacoli teatrali e musicali, regalando al pubblico momenti di autentica bellezza. In ogni progetto, in ogni performance, si è respirato il desiderio profondo di esprimersi, di raccontare il proprio mondo e di sentirsi parte di qualcosa di più grande.
Il claim "Freedom - Libertà" è stato il filo conduttore di questo racconto corale che ha unito generazioni diverse… Libertà di esprimersi, di sognare, di reinventare la città riscoprendone il valore storico e culturale. MolFest 2025 non è stato solo un festival, ma uno sguardo condiviso verso il futuro, una carezza data alla sua città, un ricordo che resterà nel cuore di chi c'era.
Tra gli obiettivi posti preventivamente, il passaggio attraverso i cantieri navali, chiusi al pubblico da più di 20 anni, e la Hero Zone, un'area dedicata ai "supereroi della vita quotidiana" che lavorano per il bene della comunità (forze dell'ordine, associazioni umanitarie e servizi di emergenza) diventati, ora dopo ora, un luogo familiare per tutte le età dove vivere esperienze uniche e forti emozioni entrando a contatto con simpatici agenti a quattro zampe, assistendo a dimostrazioni di grande impatto visivo ed emozionale o anche semplicemente scattando una foto ricordo insieme agli eroi reali di tutti i giorni o quelli di fantasia tanto amati dai più piccoli ma anche dagli adulti.
In città presenti anche giornalisti di media nazionali: Attilio Romita storico volto del TG1, Fabrizio Basso di Skytg24, Andrea Laffranchi del Corriere della Sera, Maurizio Di Fazio de L'Espresso, Il Venerdì e il Fatto Quotidiano, Daniele Caselgrandi di ADNKronos.
Il commento dell'Assessore alla Socialità del Comune di Molfetta Anna Capurso: "MolFest 2025 non è stato solo un evento, ma un viaggio emozionale che ha toccato il cuore di ogni partecipante, trasformando la città in un palcoscenico di libertà, connessione e crescita. Con il tema Freedom, il Festival ha abbracciato la libertà più pura: quella di essere sé stessi, senza paura di essere giudicati, nel rispetto reciproco. È stato un inno alla diversità, intesa non come una differenza, ma come il valore che alimenta la crescita di ogni singola persona e della comunità intera. Oltre cento tra associazioni e scuole, persone di tutte le età, hanno portato la loro energia, i loro sogni e la loro passione, dando vita a un mosaico vivente e vibrante, dove ogni tessera ha contribuito a creare qualcosa di unico e straordinario. Le strade di Molfetta, dal centro storico all'area della Madonna dei Martiri, passando attraverso i cantieri navali, hanno vissuto una trasformazione magica, diventando spazi di incontro e di condivisione, dove passato e futuro si sono fusi in un abbraccio che racconta la storia di una comunità che non ha paura di essere autentica. MolFest 2025 è stato un Festival per tutti e per ognuno, un palco aperto alla creatività, dove ogni singolo individuo ha trovato il proprio posto, la propria voce. Un evento che ha confermato Molfetta come un faro di solidarietà e di lavoro collettivo, una città che non solo guarda al futuro, ma lo costruisce insieme, giorno dopo giorno. Ogni sorriso, ogni sguardo condiviso, ogni battito di cuore durante quelle giornate è stato una testimonianza di ciò che siamo: una comunità che cresce, si rafforza e si libera, insieme".
"Arrivare alla seconda edizione di MolFest non è stato un semplice traguardo, ma il risultato di un lavoro collettivo intenso, profondo, condiviso" – dichiara Tania Ferri, socio fondatore, insieme a Sandro Giacomelli ed Elisabetta De Luca, di LEG – "MolFest 2025 nasce da un'idea, ma prende vita da un'intera comunità. Raggiungere la sua seconda edizione non è stato un gesto scontato, ma il frutto di una visione condivisa, di una progettualità solida e di uno sforzo produttivo collettivo che ha coinvolto ogni energia disponibile. Dietro ogni momento di questo festival c'è un'organizzazione complessa, una squadra affiatata, e una visione che si è trasformata in realtà grazie a tanti mesi di progettazione, coordinamento e passione. Realizzare un evento di questa portata significa affrontare ogni giorno sfide logistiche, creative e umane, con la consapevolezza che ciò che si costruisce va oltre l'intrattenimento: è cultura viva, è partecipazione, è territorio che si racconta e si reinventa. In un momento delicato per la città, organizzare questo festival ha significato molto più che pianificare un evento: è stato un atto di responsabilità, di fiducia nel potere della cultura come strumento di coesione, rinascita e speranza. MolFest 2025 è la dimostrazione che con una visione chiara, una rete solida di collaborazioni e uno sforzo produttivo concreto, è possibile generare bellezza, comunità e futuro. Coordinare un festival così articolato, coinvolgendo realtà diverse e animando la città per più giorni, ha richiesto una macchina organizzativa imponente: una squadra straordinaria fatta di professionisti, tecnici, operatori culturali che hanno lavorato con determinazione, visione e spirito di servizio. Un ruolo fondamentale lo hanno avuto le associazioni del territorio, cuore pulsante del tessuto sociale, che con passione, dedizione e competenze hanno contribuito a costruire contenuti, esperienze e relazioni. Un valore aggiunto e' stato il contributo delle Istituzioni e delle Forze Armate. Senza il loro apporto, MolFest non sarebbe ciò che è. Ringraziamo ogni persona che ha creduto in questo progetto: il Comune di Molfetta, la Regione Puglia, le Forze Armate, le Istituzioni, i partner, le associazioni, gli artisti e il pubblico. Ringraziamo il Direttore Artistico, il nostro Gianluca Del Carlo e tutto il nostro staff LEG – C.F.C. Un festival come MolFest, per la sua straordinaria portata e la complessità dell'organizzazione, comporta inevitabilmente una mole di dettagli, ritmi serrati di produzione e dinamiche che possono generare, nel corso della sua realizzazione, piccoli e grandi disagi. Desideriamo per questo porgere le nostre scuse alla città di Molfetta per tutto ciò che, anche solo involontariamente, può aver arrecato disturbo o difficoltà. Allo stesso tempo, abbiamo trovato la risposta più bella nei vostri occhi, nei vostri sorrisi, nella partecipazione calorosa e generosa di tutti i molfettesi. È a voi che va il nostro più sentito grazie. Dietro ogni dettaglio c'è una scelta, dietro ogni sorriso c'è una squadra. E dietro tutto questo, c'è la certezza che, con il lavoro di squadra e la purezza d'animo, la cultura può essere un presidio vivo di bellezza, energia e futuro".
Racconta Gianluca Del Carlo, Direttore Artistico di MolFest:"La vita è un viaggio straordinario costellato di esperienze che arricchiscono la nostra anima e la nostra conoscenza, di momenti che ci forgiano nel profondo temprando il nostro carattere, e di eventi spartiacque che segnano un "prima e un dopo", ridefinendo radicalmente il nostro percorso e la nostra stessa essenza. L'epopea di Molfest 2025 non ha un eroe solitario, bensì ha svelato l'ascesa di un'intera città che, pur potendo indietreggiare dinanzi alle avversità, ha scelto di alzarsi come un colosso, proclamando con voce tonante: "Noi siamo Qui! Questa è la nostra festa e nessuno ce la può togliere!", trasformando un impegno in un moto collettivo che ha segnato una indelebile svolta nel suo cammino. Lascio volentieri ad altri il compito di contare numeri e le analisi statistiche, con me porto un esperienza che mi accompagnerà tutta la vita: le immagini indelebili degli occhi spalancati dalla meraviglia di coloro che, per la prima volta, hanno varcato le soglie dei cantieri navali, templi di ferro e sogni; i sorrisi dei giovani custodi degli Info Point, la cui dedizione ha illuminato ogni volto smarrito, trasformando semplici indicazioni in promesse di scoperta; e soprattutto, porto gli sguardi radiosi e le parole traboccanti di gioia di innumerevoli persone che, fermandomi, hanno condiviso la loro estasi, testimoniando come Molfest 2025 non sia stata solo una festa, ma un'epifania collettiva, un inno alla rinascita che ha risuonato nel cuore di ogni cittadino, scolpendo un'eredità di pura felicità ben oltre ogni calcolo. Sono profondamente grato a ogni singola parte di questa straordinaria orchestra, dal nucleo pulsante dello staff della mia famiglia LEG, al solido impegno del Comune, fino alla preziosa e costante presenza delle aziende e operatori del territorio, tutti magnificamente uniti e orientati da un'unica, luminosa meta che ha reso possibile l'impossibile; e ora, mentre il sipario si chiude su Molfest 2025, torno a casa con il cuore colmo di storie vibranti da sussurrare alle mie gatte, e gli occhi ancora bagnati dalla commozione più pura, testimoni silenziosi di tutto l'amore travolgente che ho avuto il privilegio di assaporare e vivere appieno in ogni istante di questa indimenticabile avventura".
Tanto pubblico alla Magic Coast che si è lasciato incantare dal magico mondo di Harry Potter, dal percorso sensoriale organizzato dalla Lega del Filo d'Oro, dalle suggestive rievocazioni storiche a cura di Melphicta nel Passato e tante avventure insieme a GOT Puglia, dimostrando ancora una volta che impegno sociale e divertimento possono andare a braccetto.
Molto apprezzata all'Ex Palazzo Tributi la mostra del maestro Paolo Barbieri, autore dell'onirico manifesto del festival, che ha anche presentato il suo ultimo libro "Gatti. Leggende & Misteri" davanti a un pubblico molto curioso presso la Chiesa della Morte, e la mostra collettiva "Puglia Assemble", curata da Giovanni Zaccaria, con le opere di Alessio Fortunato, Andrea Dentuto e Alessandro Amoruso. Sotto i riflettori anche i giovani artisti del territorio con le esposizioni a cura di Emanuela Carbonara distribuite lungo tutta la città. File di fan di tutte le età per incontrare i sensei Gen Sato e Katsumi Ono e rivivere le emozioni dell'infanzia e dell'adolescenza. Un tuffo nella nostalgia tra sorrisi, autografi e ricordi indelebili. Lo shikishi realizzato da Gen Sato per MolFest 2025 è stato donato sul Main Stage al direttore della Lega del Filo d'Oro di Molfetta Sergio Giannulo: un gesto simbolico che unisce arte, empatia e impegno sociale. Un piccolo capolavoro per sostenere chi ogni giorno lavora per dare voce, ascolto e dignità a chi vive in condizioni di disabilità sensoriale.
Gremiti gli eventi serali sul Main Stage in Banchina San Domenico: tuffo nel passato con gli Oliver Onions insieme agli ANIMEniacs Corp., le intramontabili sigle del Capitano Giorgio Vanni con i Figli di Goku Special Guest l'Ammiraglio Max e l'eclettico DJ Set del rapper e cantautore Dargen D'Amico.
- 147mila mq. rispetto ai 50mila del 2024
- 20 scuole coinvolte rispetto a 2 del 2024
- oltre 90 associazioni rispetto alle 40 del 2024
Un successo per un progetto costruito con il cuore dei cittadini e pensato per loro con il forte desiderio di parlare il linguaggio del territorio. E MolFest ha colpito nel segno.
A ingresso gratuito, il festival è stato promosso dal Comune di Molfetta grazie al contributo dellaRegione Puglia e organizzato da LEG Live Emotion Group con la direzione artistica di Gianluca Del Carlo.
La seconda edizione di MolFest 2025 ha regalato un'escalation di emozioni, difficile da raccontare. Per tre giorni Molfetta è diventata "un solo cuore fatto di tutti, una casa aperta, un sogno condiviso". Il pubblico sorridente ha invaso strade, piazze e luoghi simbolici, vivendo ogni istante con stupore e gratitudine. Artisti, ospiti e performer si sono esibiti tra applausi sinceri e occhi pieni di meraviglia, ma sono stati soprattutto i volti delle persone – curiosi, felici, alcuni commossi – a raccontare davvero il senso profondo di questo festival.
Le associazioni del territorio, che ne sono state autentiche protagoniste, hanno portato in scena la bellezza dell'impegno collettivo, del fare e dello stare insieme. Hanno dimostrato che dietro ogni stand, spettacolo o laboratorio c'è un gesto d'amore per la propria comunità.
Prezioso il contributo degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, che con passione e impegno hanno dato vita a una festa fatta di colori, suoni e musica, ma soprattutto di emozioni condivise. Gli studenti, accompagnati da insegnanti straordinari, hanno trasformato idee e sogni in mostre, installazioni artistiche, spettacoli teatrali e musicali, regalando al pubblico momenti di autentica bellezza. In ogni progetto, in ogni performance, si è respirato il desiderio profondo di esprimersi, di raccontare il proprio mondo e di sentirsi parte di qualcosa di più grande.
Il claim "Freedom - Libertà" è stato il filo conduttore di questo racconto corale che ha unito generazioni diverse… Libertà di esprimersi, di sognare, di reinventare la città riscoprendone il valore storico e culturale. MolFest 2025 non è stato solo un festival, ma uno sguardo condiviso verso il futuro, una carezza data alla sua città, un ricordo che resterà nel cuore di chi c'era.
Tra gli obiettivi posti preventivamente, il passaggio attraverso i cantieri navali, chiusi al pubblico da più di 20 anni, e la Hero Zone, un'area dedicata ai "supereroi della vita quotidiana" che lavorano per il bene della comunità (forze dell'ordine, associazioni umanitarie e servizi di emergenza) diventati, ora dopo ora, un luogo familiare per tutte le età dove vivere esperienze uniche e forti emozioni entrando a contatto con simpatici agenti a quattro zampe, assistendo a dimostrazioni di grande impatto visivo ed emozionale o anche semplicemente scattando una foto ricordo insieme agli eroi reali di tutti i giorni o quelli di fantasia tanto amati dai più piccoli ma anche dagli adulti.
In città presenti anche giornalisti di media nazionali: Attilio Romita storico volto del TG1, Fabrizio Basso di Skytg24, Andrea Laffranchi del Corriere della Sera, Maurizio Di Fazio de L'Espresso, Il Venerdì e il Fatto Quotidiano, Daniele Caselgrandi di ADNKronos.
Il commento dell'Assessore alla Socialità del Comune di Molfetta Anna Capurso: "MolFest 2025 non è stato solo un evento, ma un viaggio emozionale che ha toccato il cuore di ogni partecipante, trasformando la città in un palcoscenico di libertà, connessione e crescita. Con il tema Freedom, il Festival ha abbracciato la libertà più pura: quella di essere sé stessi, senza paura di essere giudicati, nel rispetto reciproco. È stato un inno alla diversità, intesa non come una differenza, ma come il valore che alimenta la crescita di ogni singola persona e della comunità intera. Oltre cento tra associazioni e scuole, persone di tutte le età, hanno portato la loro energia, i loro sogni e la loro passione, dando vita a un mosaico vivente e vibrante, dove ogni tessera ha contribuito a creare qualcosa di unico e straordinario. Le strade di Molfetta, dal centro storico all'area della Madonna dei Martiri, passando attraverso i cantieri navali, hanno vissuto una trasformazione magica, diventando spazi di incontro e di condivisione, dove passato e futuro si sono fusi in un abbraccio che racconta la storia di una comunità che non ha paura di essere autentica. MolFest 2025 è stato un Festival per tutti e per ognuno, un palco aperto alla creatività, dove ogni singolo individuo ha trovato il proprio posto, la propria voce. Un evento che ha confermato Molfetta come un faro di solidarietà e di lavoro collettivo, una città che non solo guarda al futuro, ma lo costruisce insieme, giorno dopo giorno. Ogni sorriso, ogni sguardo condiviso, ogni battito di cuore durante quelle giornate è stato una testimonianza di ciò che siamo: una comunità che cresce, si rafforza e si libera, insieme".
"Arrivare alla seconda edizione di MolFest non è stato un semplice traguardo, ma il risultato di un lavoro collettivo intenso, profondo, condiviso" – dichiara Tania Ferri, socio fondatore, insieme a Sandro Giacomelli ed Elisabetta De Luca, di LEG – "MolFest 2025 nasce da un'idea, ma prende vita da un'intera comunità. Raggiungere la sua seconda edizione non è stato un gesto scontato, ma il frutto di una visione condivisa, di una progettualità solida e di uno sforzo produttivo collettivo che ha coinvolto ogni energia disponibile. Dietro ogni momento di questo festival c'è un'organizzazione complessa, una squadra affiatata, e una visione che si è trasformata in realtà grazie a tanti mesi di progettazione, coordinamento e passione. Realizzare un evento di questa portata significa affrontare ogni giorno sfide logistiche, creative e umane, con la consapevolezza che ciò che si costruisce va oltre l'intrattenimento: è cultura viva, è partecipazione, è territorio che si racconta e si reinventa. In un momento delicato per la città, organizzare questo festival ha significato molto più che pianificare un evento: è stato un atto di responsabilità, di fiducia nel potere della cultura come strumento di coesione, rinascita e speranza. MolFest 2025 è la dimostrazione che con una visione chiara, una rete solida di collaborazioni e uno sforzo produttivo concreto, è possibile generare bellezza, comunità e futuro. Coordinare un festival così articolato, coinvolgendo realtà diverse e animando la città per più giorni, ha richiesto una macchina organizzativa imponente: una squadra straordinaria fatta di professionisti, tecnici, operatori culturali che hanno lavorato con determinazione, visione e spirito di servizio. Un ruolo fondamentale lo hanno avuto le associazioni del territorio, cuore pulsante del tessuto sociale, che con passione, dedizione e competenze hanno contribuito a costruire contenuti, esperienze e relazioni. Un valore aggiunto e' stato il contributo delle Istituzioni e delle Forze Armate. Senza il loro apporto, MolFest non sarebbe ciò che è. Ringraziamo ogni persona che ha creduto in questo progetto: il Comune di Molfetta, la Regione Puglia, le Forze Armate, le Istituzioni, i partner, le associazioni, gli artisti e il pubblico. Ringraziamo il Direttore Artistico, il nostro Gianluca Del Carlo e tutto il nostro staff LEG – C.F.C. Un festival come MolFest, per la sua straordinaria portata e la complessità dell'organizzazione, comporta inevitabilmente una mole di dettagli, ritmi serrati di produzione e dinamiche che possono generare, nel corso della sua realizzazione, piccoli e grandi disagi. Desideriamo per questo porgere le nostre scuse alla città di Molfetta per tutto ciò che, anche solo involontariamente, può aver arrecato disturbo o difficoltà. Allo stesso tempo, abbiamo trovato la risposta più bella nei vostri occhi, nei vostri sorrisi, nella partecipazione calorosa e generosa di tutti i molfettesi. È a voi che va il nostro più sentito grazie. Dietro ogni dettaglio c'è una scelta, dietro ogni sorriso c'è una squadra. E dietro tutto questo, c'è la certezza che, con il lavoro di squadra e la purezza d'animo, la cultura può essere un presidio vivo di bellezza, energia e futuro".
Racconta Gianluca Del Carlo, Direttore Artistico di MolFest:"La vita è un viaggio straordinario costellato di esperienze che arricchiscono la nostra anima e la nostra conoscenza, di momenti che ci forgiano nel profondo temprando il nostro carattere, e di eventi spartiacque che segnano un "prima e un dopo", ridefinendo radicalmente il nostro percorso e la nostra stessa essenza. L'epopea di Molfest 2025 non ha un eroe solitario, bensì ha svelato l'ascesa di un'intera città che, pur potendo indietreggiare dinanzi alle avversità, ha scelto di alzarsi come un colosso, proclamando con voce tonante: "Noi siamo Qui! Questa è la nostra festa e nessuno ce la può togliere!", trasformando un impegno in un moto collettivo che ha segnato una indelebile svolta nel suo cammino. Lascio volentieri ad altri il compito di contare numeri e le analisi statistiche, con me porto un esperienza che mi accompagnerà tutta la vita: le immagini indelebili degli occhi spalancati dalla meraviglia di coloro che, per la prima volta, hanno varcato le soglie dei cantieri navali, templi di ferro e sogni; i sorrisi dei giovani custodi degli Info Point, la cui dedizione ha illuminato ogni volto smarrito, trasformando semplici indicazioni in promesse di scoperta; e soprattutto, porto gli sguardi radiosi e le parole traboccanti di gioia di innumerevoli persone che, fermandomi, hanno condiviso la loro estasi, testimoniando come Molfest 2025 non sia stata solo una festa, ma un'epifania collettiva, un inno alla rinascita che ha risuonato nel cuore di ogni cittadino, scolpendo un'eredità di pura felicità ben oltre ogni calcolo. Sono profondamente grato a ogni singola parte di questa straordinaria orchestra, dal nucleo pulsante dello staff della mia famiglia LEG, al solido impegno del Comune, fino alla preziosa e costante presenza delle aziende e operatori del territorio, tutti magnificamente uniti e orientati da un'unica, luminosa meta che ha reso possibile l'impossibile; e ora, mentre il sipario si chiude su Molfest 2025, torno a casa con il cuore colmo di storie vibranti da sussurrare alle mie gatte, e gli occhi ancora bagnati dalla commozione più pura, testimoni silenziosi di tutto l'amore travolgente che ho avuto il privilegio di assaporare e vivere appieno in ogni istante di questa indimenticabile avventura".
Tanto pubblico alla Magic Coast che si è lasciato incantare dal magico mondo di Harry Potter, dal percorso sensoriale organizzato dalla Lega del Filo d'Oro, dalle suggestive rievocazioni storiche a cura di Melphicta nel Passato e tante avventure insieme a GOT Puglia, dimostrando ancora una volta che impegno sociale e divertimento possono andare a braccetto.
Molto apprezzata all'Ex Palazzo Tributi la mostra del maestro Paolo Barbieri, autore dell'onirico manifesto del festival, che ha anche presentato il suo ultimo libro "Gatti. Leggende & Misteri" davanti a un pubblico molto curioso presso la Chiesa della Morte, e la mostra collettiva "Puglia Assemble", curata da Giovanni Zaccaria, con le opere di Alessio Fortunato, Andrea Dentuto e Alessandro Amoruso. Sotto i riflettori anche i giovani artisti del territorio con le esposizioni a cura di Emanuela Carbonara distribuite lungo tutta la città. File di fan di tutte le età per incontrare i sensei Gen Sato e Katsumi Ono e rivivere le emozioni dell'infanzia e dell'adolescenza. Un tuffo nella nostalgia tra sorrisi, autografi e ricordi indelebili. Lo shikishi realizzato da Gen Sato per MolFest 2025 è stato donato sul Main Stage al direttore della Lega del Filo d'Oro di Molfetta Sergio Giannulo: un gesto simbolico che unisce arte, empatia e impegno sociale. Un piccolo capolavoro per sostenere chi ogni giorno lavora per dare voce, ascolto e dignità a chi vive in condizioni di disabilità sensoriale.
Gremiti gli eventi serali sul Main Stage in Banchina San Domenico: tuffo nel passato con gli Oliver Onions insieme agli ANIMEniacs Corp., le intramontabili sigle del Capitano Giorgio Vanni con i Figli di Goku Special Guest l'Ammiraglio Max e l'eclettico DJ Set del rapper e cantautore Dargen D'Amico.