Mastropasqua: «Restiamo garantisti ma ribadiamo il bisogno di una svolta politica a Molfetta»
Stamattina la conferenza stampa alla presenza dei consiglieri Binetti, Germinario e Lanza
sabato 24 maggio 2025
20.12
Una parola sola, scelta come titolo della conferenza, per unire provocazione e un tono netto: «Arrestatevi». Non è solo una provocazione. È la sintesi di una denuncia politica che punta dritto alla guida della città. I consiglieri comunali Pietro Mastropasqua, Mauro Binetti, Ippolita Germinario e Girolamo Lanza si sono presentati davanti ai cittadini e alla stampa per lanciare un appello che mescola critica istituzionale, preoccupazione civica e invito al cambiamento.
«Questa città non può essere bloccata da logiche di difesa personale o da una maggioranza che tiene insieme tutto con il nastro adesivo», ha detto Mastropasqua con un tono che non lasciava spazio a interpretazioni. «Serve una svolta, e serve ora». Dietro i microfoni, documenti accumulati nel corso di anni di opposizione: richieste di accesso agli atti, interrogazioni, materiali raccolti in consiglio. «Non è folklore, è il risultato di un lavoro fatto con costanza, spesso nell'indifferenza generale», ha aggiunto Binetti.
Le critiche sono entrate nel merito di numerose questioni: dai servizi pubblici al degrado urbano, dalla gestione delle partecipate alla sicurezza nei quartieri. Per Germinario il punto è chiaro: «Chi governa ha dimenticato le esigenze basilari delle famiglie. I parchi sono trascurati, la scuola viene gestita senza dialogo con i genitori. Come si può parlare di sviluppo se mancano le basi?». Girolamo Lanza, che proviene proprio dai banchi della maggioranza, ha scelto di raccontare la sua rottura come una presa di coscienza: «All'inizio ho sostenuto questo percorso. Poi ho capito che non si stava costruendo per tutti, ma solo per pochi. Da quel momento non potevo più far finta di nulla».
Il tema più tecnico sollevato è stato quello finanziario. I consiglieri hanno ricordato i rilievi mossi dalla Corte dei Conti sui bilanci comunali dal 2019 in poi. Mastropasqua ha parlato di «gestione poco rigorosa, che ha messo a rischio l'equilibrio dell'ente». Tuttavia, ha riconosciuto che negli ultimi mesi, «grazie anche all'impegno degli uffici, qualcosa si sta ricucendo». Ma non è un'analisi rivolta al passato. È uno sguardo rivolto al presente: «Chi amministra oggi non può continuare a muoversi come se nulla fosse. Le sfide sono tante, i fondi ci sono, ma mancano strutture e competenze per gestirli – ha spiegato Binetti –. Il risultato? Opportunità perse e opere incompiute».
E il senso del titolo, «Arrestatevi», si chiarisce proprio nelle battute finali. Non un insulto, ma una richiesta: fermarsi a riflettere. «Minervini ha il diritto di difendersi, ma non può pretendere di trascinare con sé l'intera città in un limbo – ha detto Mastropasqua –. La politica non può trasformarsi in una trincea personale. C'è ancora tempo per fare scelte giuste».
«Questa città non può essere bloccata da logiche di difesa personale o da una maggioranza che tiene insieme tutto con il nastro adesivo», ha detto Mastropasqua con un tono che non lasciava spazio a interpretazioni. «Serve una svolta, e serve ora». Dietro i microfoni, documenti accumulati nel corso di anni di opposizione: richieste di accesso agli atti, interrogazioni, materiali raccolti in consiglio. «Non è folklore, è il risultato di un lavoro fatto con costanza, spesso nell'indifferenza generale», ha aggiunto Binetti.
Le critiche sono entrate nel merito di numerose questioni: dai servizi pubblici al degrado urbano, dalla gestione delle partecipate alla sicurezza nei quartieri. Per Germinario il punto è chiaro: «Chi governa ha dimenticato le esigenze basilari delle famiglie. I parchi sono trascurati, la scuola viene gestita senza dialogo con i genitori. Come si può parlare di sviluppo se mancano le basi?». Girolamo Lanza, che proviene proprio dai banchi della maggioranza, ha scelto di raccontare la sua rottura come una presa di coscienza: «All'inizio ho sostenuto questo percorso. Poi ho capito che non si stava costruendo per tutti, ma solo per pochi. Da quel momento non potevo più far finta di nulla».
Il tema più tecnico sollevato è stato quello finanziario. I consiglieri hanno ricordato i rilievi mossi dalla Corte dei Conti sui bilanci comunali dal 2019 in poi. Mastropasqua ha parlato di «gestione poco rigorosa, che ha messo a rischio l'equilibrio dell'ente». Tuttavia, ha riconosciuto che negli ultimi mesi, «grazie anche all'impegno degli uffici, qualcosa si sta ricucendo». Ma non è un'analisi rivolta al passato. È uno sguardo rivolto al presente: «Chi amministra oggi non può continuare a muoversi come se nulla fosse. Le sfide sono tante, i fondi ci sono, ma mancano strutture e competenze per gestirli – ha spiegato Binetti –. Il risultato? Opportunità perse e opere incompiute».
E il senso del titolo, «Arrestatevi», si chiarisce proprio nelle battute finali. Non un insulto, ma una richiesta: fermarsi a riflettere. «Minervini ha il diritto di difendersi, ma non può pretendere di trascinare con sé l'intera città in un limbo – ha detto Mastropasqua –. La politica non può trasformarsi in una trincea personale. C'è ancora tempo per fare scelte giuste».