Mariano Caputo: «Basta personalismi ma persone di buona volontà»

La necessità di avviare una stagione di cambiamento e la risoluzione delle conflittualità arcaiche

venerdì 3 febbraio 2017 20.33
Molfetta vive un momento particolare, fra energie nuove e problemi che si manifestano nella loro drammaticità. In questi anni abbiamo visto crescere fenomeni negativi come il degrado urbano, il disorientamento dei giovani, l'insicurezza dei quartieri, la povertà, emergenze che in un passato recente ci erano quasi sconosciute.

A una città che manifesta il timore di un possibile declino, si contrappone una città di eccellenze, competenze, valori, una comunità di persone che ogni giorno contribuisce alla crescita collettiva: è la città delle famiglie, del lavoro, della cultura, dell'impresa, del volontariato.

Molfetta ha tutte le carte in regola per lasciarsi alle spalle la crisi e diventare un modello di sviluppo sostenibile, convivenza civile, ricerca, innovazione. Per farlo le occorre un cambio di passo, e le elezioni del 2017 devono essere l'occasione per investire con decisione sul futuro.

Governare è farsi carico della complessità delle esigenze della comunità, non è navigare a vista, non può limitarsi alla gestione del contingente e a interventi frammentati.

Per questo sono convinto che sia necessario avviare una stagione di cambiamento. Dovremo prenderci cura della città. Cura è ascolto delle persone, è monitoraggio delle criticità, è lotta quotidiana al degrado dei luoghi, è impegno concreto per la coesione sociale e l'integrazione.

È partecipazione dei cittadini ai processi decisionali, è anteporre gli interessi collettivi a quelli di pochi, è un atto di coerenza verso la memoria storica e la bellezza di una città, che ha fatto del rispetto per gli altri e dell'amore per la cultura e per la libertà il suo carattere identitario.

Nessuno dovrà più sentirsi solo davanti ai suoi problemi, soprattutto se è debole, nessuno dovrà vivere con impotenza il disagio della paura, perché la sicurezza è un diritto che la comunità deve tutelare.

Tutti dobbiamo dimostrare di crederci, avendo il coraggio di osare strade nuove e interpretare la democrazia come un esercizio vitale che non può arenarsi nei vecchi riti.
A Molfetta ci sono risorse e persone disposte a mettersi in gioco. Ciascuno deve fare la sua parte, non per un'insensata scalata a posti di potere, ma per mettere in pratica quei principi di responsabilità che riguardano ognuno di noi.

Sono convinto che Molfetta possa essere nel 2017 il luogo in cui dare vita alla costruzione di un processo politico, che parta dal basso, in cui si risolvano conflittualità ormai arcaiche e si crei coesione tra partiti democratici, movimenti e società civile, per un futuro sostenibile da costruire insieme, che porti dentro di sé innovazione, sviluppo e che non lasci indietro nessuno.
Quindi per tutte le forze libere e coraggiose... ABBIAMO UN PROGETTO "IN COMUNE".