Le palestre di Molfetta studiano la ripartenza dopo il Coronavirus

Situazione in divenire, tra perplessità e nuove regole da far rispettare

mercoledì 6 maggio 2020
A cura di Danilo de Robertis
Come sarà il ritorno nelle palestre dopo la fase più calda dell'emergenza Covid? Forse è una domanda per la quale non si conosce una risposta concreta nell'immediato, visto che l'imprevedibilità dei contagi ha reso fin qui difficile una programmazione a breve termine. Ad ora, la data di riferimento per la riapertura è quella del 18 maggio: per fare il punto della situazione su questo fronte, abbiamo chiesto il parere dei titolari di alcune palestre di Molfetta.

Massimiliano Spadavecchia della Yes Fitness si è così espresso sul momento di incertezza: «Ovviamente non è un periodo facile per il nostro settore, vista la chiusura imposta dall'epidemia e le spese che abbiamo comunque dovuto sostenere al tempo stesso. Quando riapriremo, ci faremo trovare pronti nel rispettare tutte le norme sanitarie richieste perché il nostro obiettivo è sempre quello di garantire il benessere dei nostri clienti. Anzi, faremo maggiore attenzione alla cura di questo aspetto non fermandoci solo alla dimensione estetica ma preoccupandoci anche di offrire una serenità psicologica nel nostro ambiente. Ripartiremo più forti e più consapevoli di prima, questo è certo».

«Io sono scettico in una prospettiva a lungo termine - racconta invece Davide Carnicella della palestra Era Ora - perché la nostra attività sarà molto ostacolata dalle nuove regole sanitarie da rispettare. Ci saranno tante limitazioni come il numero ridotto ai minimi termini dei clienti in sala, mentre affitto e bollette resteranno. Per il nostro settore manca ancora un protocollo e comunque è certo che non potranno essere accontentati tutti. Al tempo stesso, i clienti chiederanno il rimborso delle loro mensilità perse ma una restituzione integrale è veramente difficile in queste condizioni. Dovremmo avere tutti comprensione alla ripresa, altrimenti ripartire sarebbe impossibile per noi. Ci saremmo aspettati più sostegno dallo Stato, perché il bonus di 600 euro è una cifra irrisoria per chi, come noi, ha tante spese da sostenere. Nel momento della necessità il Governo si è dimenticato della nostra categoria».

A fornire la sua prospettiva sulle difficoltà di questo settore è stato anche Michele Boccaccio della Millennium: «L'impatto economico del Coronavirus ha evidenziato sul periodo marzo-aprile un mancato incasso del 100% considerando la chiusura totale dei centri. Naturalmente anche il nostro è un settore che richiede interventi concreti dal Governo. Dal canto nostro, come proprietari dei centri ci rimboccheremo le maniche come sempre e, con l'aiuto dei nostri clienti ci impegneremo per rinascere, ben consapevoli delle difficoltà che ci aspettano, in primis per i costi di gestione. Occorre non dimenticare come la palestra non sia solo un luogo di benessere ma anche di socializzazione e quindi le nuove norme sanitarie determineranno l'allontanamento di una fetta dei nostri clienti. Noi cercheremo di adattarci come meglio possibile a questa situazione inusuale, richiamando al rispetto delle regole con la nostra professionalità. Sarà un cammino arduo e pieno di ostacoli ma ce la metteremo tutta».

Il protocollo voluto dal Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora per gli allenamenti degli atleti nei centri sportivi dovrebbe essere riproposto pedissequamente anche per le palestre ma con norme ancora più stringenti. Gli ingressi dovranno essere scaglionati e nelle palestre più piccole si potrà andare soltanto su appuntamento. Tutti gli attrezzi dovranno essere sanificati subito dopo l'uso. Chi si allena con un personal trainer dovrà stare a distanza di almeno due metri e si pensa che lo spazio a disposizione di ognuno debba essere di almeno 7 metri quadri. Gli allenatori dovranno indossare guanti e mascherina. Il protocollo prevede anche che ci siano vari dispenser per il disinfettante e dispositivi di protezione anche per i clienti che prima di entrare dovranno misurare la febbre.