I Santi Medici della chiesa di San Gennaro di Molfetta in un nuovo allestimento
Il Museo Diocesano si arricchisce la sua collezione a favore dei visitatori
martedì 6 maggio 2025
A partire da questa settimana una sala del Museo Diocesano di Molfetta ospita una selezione dei più significativi disegni settecenteschi della donazione pervenuta al museo nel 2013 e di cui recentemente è stato pubblicato lo studio a cura di Cecilia Veronese e Francesco De Nicolo.
Corrado Giaquinto, Nicola Porta, Francesco de Mura, Francesco Solimena, Nicola Gliri sono alcuni gli artisti tra Seicento e Settecento che hanno realizzato le opere grafiche esposte, utilizzando lapis, carboncino, sanguigna e inchiostri. Si tratta di una preziosa testimonianza dell'attività delle botteghe meridionali, di cui la raccolta era probabilmente ricca per permettere la formazione degli apprendisti.
Alcuni dei disegni esposti fanno riferimento a opere pittoriche presenti sul territorio diocesano e nelle città limitrofe, segno della grande produttività in particolare della bottega dei Porta, ma anche del respiro non solamente regionale dello studio e della formazione degli artisti, che si rivolgevano principalmente a Napoli, la capitale del Regno.
Accanto ai disegni, è possibile ammirare le statue dei Santi Medici, provenienti dalla chiesa di San Gennaro e attribuite di recente allo scultore napoletano Arcangelo Testa. Si tratta della seconda versione dedicata al culto, che andavano a sostituire le due statue vestite, di cui sopravvivono solo le teste lignee conservate nello stesso museo. L'attribuzione è stata possibile osservando il modo di trattare i particolari, la postura, l'espressione dei volti, il disegno e viluppo delle pieghe ampie e avvolgenti del manto come delle vesti, il collo allungato e ben tornito e, per venire agli aspetti tecnici quali l'assemblaggio di più pezzi di legno assicurati insieme da tenoni, come emerso nel corso dei restauri, la qualità dell'intaglio, l'uso del mantello come sostegno, cui si aggiungono altri particolari secondari, lasciano propendere per una tale paternità.
Il museo arricchisce la sua collezione a favore dei visitatori.
Corrado Giaquinto, Nicola Porta, Francesco de Mura, Francesco Solimena, Nicola Gliri sono alcuni gli artisti tra Seicento e Settecento che hanno realizzato le opere grafiche esposte, utilizzando lapis, carboncino, sanguigna e inchiostri. Si tratta di una preziosa testimonianza dell'attività delle botteghe meridionali, di cui la raccolta era probabilmente ricca per permettere la formazione degli apprendisti.
Alcuni dei disegni esposti fanno riferimento a opere pittoriche presenti sul territorio diocesano e nelle città limitrofe, segno della grande produttività in particolare della bottega dei Porta, ma anche del respiro non solamente regionale dello studio e della formazione degli artisti, che si rivolgevano principalmente a Napoli, la capitale del Regno.
Accanto ai disegni, è possibile ammirare le statue dei Santi Medici, provenienti dalla chiesa di San Gennaro e attribuite di recente allo scultore napoletano Arcangelo Testa. Si tratta della seconda versione dedicata al culto, che andavano a sostituire le due statue vestite, di cui sopravvivono solo le teste lignee conservate nello stesso museo. L'attribuzione è stata possibile osservando il modo di trattare i particolari, la postura, l'espressione dei volti, il disegno e viluppo delle pieghe ampie e avvolgenti del manto come delle vesti, il collo allungato e ben tornito e, per venire agli aspetti tecnici quali l'assemblaggio di più pezzi di legno assicurati insieme da tenoni, come emerso nel corso dei restauri, la qualità dell'intaglio, l'uso del mantello come sostegno, cui si aggiungono altri particolari secondari, lasciano propendere per una tale paternità.
Il museo arricchisce la sua collezione a favore dei visitatori.