La Consulta femminile al lavoro

Incontro con Giovanna Indiretto

giovedì 12 novembre 2015
A cura di Paola Copertino
Non è facile tracciare un quadro del mondo del lavoro in Puglia; è un mondo complesso dalle mille sfaccettature con i suoi lati oscuri e, per fortuna, con le sue note positive. Di questo e di molto altro si è parlato durante la quarta assemblea della Consulta Comunale Femminile, riunitasi nella Sala Stampa di Palazzo Giovene. A fare gli onori di casa la presidente Alina Gadaleta Caldarola che ha presentato alle numerose presenti, le iniziative relative al 25 novembre, "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" che vedranno coinvolti gli studenti degli istituti superiori per sensibilizzarli a questo tema di estrema attualità. Ha poi salutato l'assessore alle pari opportunità Betta Mongelli e presentato la relatrice: la dott.ssa Giovanna Indiretto, ricercatrice ISFOL distaccata presso la Regione Puglia ed esperta sui temi delle Pari Opportunità e Conciliazione.

La dottoressa Indiretto ha esaminato la condizione femminile nel mondo del lavoro, fornendo cifre relative all'aspetto economico, sociale, professionale, culturale e familiare. Dai dati è emerso che la scolarizzazione delle donne è notevolmente aumentata, ma non trovano poi posti di lavoro pari alle loro competenze, che il gap economico in merito ai salari fra uomo e donne persiste, che le donne hanno per la maggior parte contratti a tempo determinato e che non raggiungono i posti di potere. La Puglia è una regione altamente popolata con una popolazione anziana sempre più numerosa e una forza lavoro sempre più esigua. Il 51% per cento della popolazione è rappresentato da donne che sono sempre di più con l'avanzare dell'età. Questo comporta problemi di dipendenza economica, di fasce di povertà sempre più ampie che comportano quindi specifiche politiche del welfare. C'è uno squilibro sempre maggiore fra giovani, diminuiti di numero, anche come forza lavoro, e anziani cresciuti notevolmente. La nostra società si sta impoverendo anche a causa del bassissimo tasso di natalità. Vanno ripensate anche politiche assistenziali. Il tasso di disponibilità al lavoro delle donne, secondo gli uffici preposti, è ancora molto basso; sono impegnate spesso in casa anche nell' assistenza familiare e meno fuori e la crisi ha dato il colpo di grazia ai progressi fatti. Molto alta la disoccupazione giovanile e preoccupante la situazione dei giovani che non studiano e non cercano lavoro. Le donne preferiscono contratti saltuari, a tempo determinato atipici, per poter gestire meglio le situazioni familiari. C'è molto lavoro nero, sommerso, che non garantisce pensione e coperture assicurative e previdenziali. Vanno quindi ripensati interventi concreti, mirati, anche per sconfiggere la crisi, che ha lasciato a casa tanti lavoratori e con le nuove normative innalzato l'età pensionabile delle donne. Sembrerebbe un controsenso, ma le donne più istruite trovano meno lavoro perché non riescono a raggiungere i vertici delle aziende, le cosiddette stanze dei bottoni. E' stata esaminata anche la situazione delle donne straniere,messi in evidenza i settori in cui le donne sono più presenti; insomma una indagine esaustiva, completa, ma non molto confortante. Per passare poi a un piano più concreto ci vuole una maggiore sinergia fra scuola e mondo del lavoro, fare incrociare meglio domanda ed offerta, studiare meglio il territorio e le sue potenzialità o carenze. Si è parlato anche di sistema fiscale e di possibili soluzioni e proposte.

In conclusione, è stato reso noto e riferito all'assessore, che la Consulta Comunale Femminile intende, avvalendosi anche di esperti del settore, fare una indagine statistica e conoscitiva sulla realtà femminile e il mondo del lavoro, studio che potrebbe essere utile allo stesso comune per adottare politiche favorevoli in questo settore e avere una situazione aggiornata sul fenomeno e sui suoi diversi aspetti.