L’intelligenza artificiale arriva al Gran Shopping Molfetta con Nico
La prima assistente virtuale per un centro commerciale in Italia realizzata in Puglia da Cube S.p.a. presentata da un parterre di esperti
martedì 11 novembre 2025
14.35
L'intelligenza artificiale entra nel mondo dello shopping con Nico, la prima assistente virtuale pensata su misura per i consumatori della grande distribuzione, intuizione perseguita dal centro commerciale Gran shopping Molfetta che diventa così il primo centro commerciale in Italia ad avvalersi di intelligenza artificiale. Durante il talk "Nico, il futuro del commercio nell'era dell'AI" in piazza Ottagono, moderato da Giancarlo Fiume, giornalista e caporedattore della TgR Puglia, diversi esperti hanno analizzato la rivoluzione che l'intelligenza artificiale porterà nella quotidianità e discusso rischi, opportunità e impatti dell'intelligenza artificiale nel settore del commercio. Nico è un progetto 100% Made in Puglia, interamente sviluppato dalla Digital Unit di Cube S.p.A., azienda pugliese specializzata in soluzioni digitali avanzate. Dalla progettazione software all'allestimento fisico, ogni passaggio è stato curato dal team guidato da Daniele Quarto, che ha lavorato per dare al dispositivo un linguaggio naturale e di una forte componente empatica, in grado di interagire con i visitatori, mostrare la mappa del centro, indicare negozi e punti di interesse, suggerire percorsi e attività, fino a fornire consigli personalizzati.
Grazie all'apprendimento continuo, l'assistente evolve nel tempo migliorando la propria capacità di dialogo e di supporto al cliente.
Non mancano le funzioni più leggere: Nico può intrattenere gli utenti con brevi storie o battute, rendendo l'attesa e la permanenza nel centro ancora più piacevoli.
Al tavolo del talk Antonio Rosiello, vicedirettore del Gran Shopping Molfetta, racconta i motivi per cui si è deciso di investire su questa tecnologia: "spesso i clienti arrivano in galleria con le idee confuse, mettere insieme parole, immagini, mappe e dati può essere di grande aiuto in un centro commerciale ampio come il nostro, fornendo informazioni specifiche sui 102 negozi disposti in un chilometro di galleria percorribile a piedi. Può essere complicato orientarsi, e con Nico le informazioni viaggeranno più rapidamente. Prosegue Rosiello: "i nostri visitatori non vengono solo per lo shopping, ma anche per fare esperienze e noi cerchiamo di fornire sempre novità ed eventi che li facciano tornare a casa soddisfatti. Vedremo come Nico sarà cresciuta, e gli upgrade che avrà nel 2026, sarà importante aiutare Nico a crescere per fornire risposte sempre più precise".
Daniela Di Cosola, direttore commerciale di Cube S.p.A., approfondisce la nascita e lo sviluppo del dispositivo: "investire e sviluppare progetti pionieristici basati su modelli internazionali è una sfida quotidiana, non siamo la silicon Valley ma avere Nico, il primo dispositivo in un centro commerciale in Italia, crea la relazione tra l'uomo e la macchina, in modo personalizzato per l'utente". Di Cosola aggiunge una curiosità sul nome dato all'assistente virtuale: "Nico nasce come nome universale, unisex, che avesse allo stesso tempo un legame con la città di origine di questo prodotto, ovvero Bari e il suo patrono". Il racconto più tecnico di Nico è affidato a Michele Facecchia, direttore dell'Engineering Unit di Cube S.p.A., spiega: "Nico permette di avere una nuova interazione con il cliente, ne conosce lo stato d'animo e cerca di anticipare la sua risposta attraverso vari parametri: facciali, vocali e gestuali. L'AI non deve sostituire ma integrare l'operato umano, stiamo lavorando affinché la macchina parli un linguaggio naturale, per simulare o emulare le emozioni, ma non potrà mai sostituirle. La grande rivoluzione dell'IA deve essere equilibrata, non farne un utilizzo massiccio, ma integrarla nella vita quotidiana".
Michele Ruta, professore ordinario di Sistemi Informativi al Politecnico di Bari, scende nel dettaglio: "si tratta di un esperimento interessante, è un primo passo di una serie di innovazioni che l'AI apporterà nel campo del commercio. Secondo recenti dati nel 2030 il 70% delle transazioni saranno mediate dall'AI, di grande supporto nella predizione dei consumi. Può essere utile dunque per orientare l'offerta, personalizzare l'interazione del sistema commerciale, o gestire la fluttuazione del prezzo in modo intelligente tenendo conto del sentiment dell'utente, il cui engagement è fondamentale per qualunque realtà imprenditoriale, e apprendere quello che accade. Stiamo inoltre cercando di rendere interattivi anche gli oggetti, lavorando sull'intelligenza artificiale deduttiva, tecnologie talmente piccole da stare in un oggetto piccolissimo.
Dario Durso, avvocato Codacons Puglia, ammette: "il tema è importante per due aspetti per i consumatori. Siamo favorevoli all'ingresso dell'AI nel commercio e deve essere vista come opportunità da tutti gli operatori perché il rapporto con il cliente finale è rappresentato dalla leva della qualità del servizio, quindi quanto più si ottimizza la resa del servizio nella velocità ad esempio, pensiamo all'e-commerce, tanto più il consumatore è propenso a spendere. L'AI può consentire un acquisto più sereno, rapido e agevole, e allora noi consumatori saremo più soddisfatti. Inoltre deve essere percepita come una sfida dai professionisti del settore, non come una minaccia, per alzare l'asticella della qualità". E conclude con una raccomandazione: "non possiamo sottovalutare però gli effetti negativi, la velocità induce ad un consumo compulsivo, bisogna evitare gli acquisti incauti".
Sergio D'Angelo, sociologo, parla anche di aspetti meno positivi: "oggi percepiamo in maniera molto forte l'intelligenza artificiale perchè dà la possibilità di parlare a molti ed è ovunque sui nostri dispositivi, ci sembra di avere qualcuno con cui parlare. Resta una grande rivoluzione al pari dell'invenzione della scrittura e della stampa, una macchina efficientissima e di grande supporto, ma mai potrà sostituire la capacità decisionale di un essere umano attraverso la mente intersoggettiva, su cui incidono tanti fattori insostituibili dalle macchine. Invece aiutare l'essere umano nelle attività noiose, faticose, abbrutenti, favorirebbe la creatività, questo sarà uno degli effetti positivi dell'AI".
Marco Divenuto, imprenditore nel marketing esperienziale, espone la sua percezione: "siamo all'interno di un uragano, tutto quello che sta avvenendo tra cliente e strumenti come Nico non minerà il lato umano, sarà sempre una ricchezza da introdurre in tantissimi segmenti dell'imprenditoria. Nico è nata in Puglia e viene utilizzata in un centro commerciale pugliese, sarebbe interessante ad esempio lavorare sulla territorialità insegnando, perchè no, il dialetto a Nico, e rafforzarne il legame con il territorio e la riconoscibilità".
Nicla Lombardi, componente di giunta della Camera di Commercio di Bari dichiara: "aiutiamo le aziende nella transizione digitale e non possiamo prescindere dalla nuova rivoluzione dell'intelligenza artificiale che aiuta sia il consumatore che l'imprenditore, il digital human è un facilitatore e in un centro commerciale è indispensabile, e noi spingiamo le aziende ad abbracciare la nuova tecnologia per non esserne schiacciati, è bene imparare a conoscerla".
Con Nico, il Gran Shopping Molfetta si conferma ancora una volta un punto di riferimento per l'innovazione e la sperimentazione nel settore retail.
Grazie all'apprendimento continuo, l'assistente evolve nel tempo migliorando la propria capacità di dialogo e di supporto al cliente.
Non mancano le funzioni più leggere: Nico può intrattenere gli utenti con brevi storie o battute, rendendo l'attesa e la permanenza nel centro ancora più piacevoli.
Al tavolo del talk Antonio Rosiello, vicedirettore del Gran Shopping Molfetta, racconta i motivi per cui si è deciso di investire su questa tecnologia: "spesso i clienti arrivano in galleria con le idee confuse, mettere insieme parole, immagini, mappe e dati può essere di grande aiuto in un centro commerciale ampio come il nostro, fornendo informazioni specifiche sui 102 negozi disposti in un chilometro di galleria percorribile a piedi. Può essere complicato orientarsi, e con Nico le informazioni viaggeranno più rapidamente. Prosegue Rosiello: "i nostri visitatori non vengono solo per lo shopping, ma anche per fare esperienze e noi cerchiamo di fornire sempre novità ed eventi che li facciano tornare a casa soddisfatti. Vedremo come Nico sarà cresciuta, e gli upgrade che avrà nel 2026, sarà importante aiutare Nico a crescere per fornire risposte sempre più precise".
Daniela Di Cosola, direttore commerciale di Cube S.p.A., approfondisce la nascita e lo sviluppo del dispositivo: "investire e sviluppare progetti pionieristici basati su modelli internazionali è una sfida quotidiana, non siamo la silicon Valley ma avere Nico, il primo dispositivo in un centro commerciale in Italia, crea la relazione tra l'uomo e la macchina, in modo personalizzato per l'utente". Di Cosola aggiunge una curiosità sul nome dato all'assistente virtuale: "Nico nasce come nome universale, unisex, che avesse allo stesso tempo un legame con la città di origine di questo prodotto, ovvero Bari e il suo patrono". Il racconto più tecnico di Nico è affidato a Michele Facecchia, direttore dell'Engineering Unit di Cube S.p.A., spiega: "Nico permette di avere una nuova interazione con il cliente, ne conosce lo stato d'animo e cerca di anticipare la sua risposta attraverso vari parametri: facciali, vocali e gestuali. L'AI non deve sostituire ma integrare l'operato umano, stiamo lavorando affinché la macchina parli un linguaggio naturale, per simulare o emulare le emozioni, ma non potrà mai sostituirle. La grande rivoluzione dell'IA deve essere equilibrata, non farne un utilizzo massiccio, ma integrarla nella vita quotidiana".
Michele Ruta, professore ordinario di Sistemi Informativi al Politecnico di Bari, scende nel dettaglio: "si tratta di un esperimento interessante, è un primo passo di una serie di innovazioni che l'AI apporterà nel campo del commercio. Secondo recenti dati nel 2030 il 70% delle transazioni saranno mediate dall'AI, di grande supporto nella predizione dei consumi. Può essere utile dunque per orientare l'offerta, personalizzare l'interazione del sistema commerciale, o gestire la fluttuazione del prezzo in modo intelligente tenendo conto del sentiment dell'utente, il cui engagement è fondamentale per qualunque realtà imprenditoriale, e apprendere quello che accade. Stiamo inoltre cercando di rendere interattivi anche gli oggetti, lavorando sull'intelligenza artificiale deduttiva, tecnologie talmente piccole da stare in un oggetto piccolissimo.
Dario Durso, avvocato Codacons Puglia, ammette: "il tema è importante per due aspetti per i consumatori. Siamo favorevoli all'ingresso dell'AI nel commercio e deve essere vista come opportunità da tutti gli operatori perché il rapporto con il cliente finale è rappresentato dalla leva della qualità del servizio, quindi quanto più si ottimizza la resa del servizio nella velocità ad esempio, pensiamo all'e-commerce, tanto più il consumatore è propenso a spendere. L'AI può consentire un acquisto più sereno, rapido e agevole, e allora noi consumatori saremo più soddisfatti. Inoltre deve essere percepita come una sfida dai professionisti del settore, non come una minaccia, per alzare l'asticella della qualità". E conclude con una raccomandazione: "non possiamo sottovalutare però gli effetti negativi, la velocità induce ad un consumo compulsivo, bisogna evitare gli acquisti incauti".
Sergio D'Angelo, sociologo, parla anche di aspetti meno positivi: "oggi percepiamo in maniera molto forte l'intelligenza artificiale perchè dà la possibilità di parlare a molti ed è ovunque sui nostri dispositivi, ci sembra di avere qualcuno con cui parlare. Resta una grande rivoluzione al pari dell'invenzione della scrittura e della stampa, una macchina efficientissima e di grande supporto, ma mai potrà sostituire la capacità decisionale di un essere umano attraverso la mente intersoggettiva, su cui incidono tanti fattori insostituibili dalle macchine. Invece aiutare l'essere umano nelle attività noiose, faticose, abbrutenti, favorirebbe la creatività, questo sarà uno degli effetti positivi dell'AI".
Marco Divenuto, imprenditore nel marketing esperienziale, espone la sua percezione: "siamo all'interno di un uragano, tutto quello che sta avvenendo tra cliente e strumenti come Nico non minerà il lato umano, sarà sempre una ricchezza da introdurre in tantissimi segmenti dell'imprenditoria. Nico è nata in Puglia e viene utilizzata in un centro commerciale pugliese, sarebbe interessante ad esempio lavorare sulla territorialità insegnando, perchè no, il dialetto a Nico, e rafforzarne il legame con il territorio e la riconoscibilità".
Nicla Lombardi, componente di giunta della Camera di Commercio di Bari dichiara: "aiutiamo le aziende nella transizione digitale e non possiamo prescindere dalla nuova rivoluzione dell'intelligenza artificiale che aiuta sia il consumatore che l'imprenditore, il digital human è un facilitatore e in un centro commerciale è indispensabile, e noi spingiamo le aziende ad abbracciare la nuova tecnologia per non esserne schiacciati, è bene imparare a conoscerla".
Con Nico, il Gran Shopping Molfetta si conferma ancora una volta un punto di riferimento per l'innovazione e la sperimentazione nel settore retail.