L’amministrazione ritira i debiti fuori bilancio

Intanto, aspro botta e risposta tra Annalisa Altomare e Piergiovanni

giovedì 16 ottobre 2014 6.25
Consiglio comunale a singhiozzo quello celebrato ieri sera a Palazzo Giovene. Diverse le assenze tra i banchi del centrosinistra, ancorché tutte giustificate: pure Saverio Patimo (PD), ancora scottato per la mancata elezione nel Consiglio metropolitano, assente per "malattia".
Dentro l'aula, tra continue sospensioni e polemiche urlate, il punto della discordia è il mancato voto sui debiti fuori bilancio. Debiti che l'amministrazione aveva portato all'attenzione dell'aula già nella precedente seduta per coprire spese impreviste legate a due decreti ingiuntivi, al disavanzo della MTM e ai debiti fuori bilancio della Multiservizi. A sorpresa però il sindaco ritira tutti i punti all'ordine del giorno relativi al riconoscimento dei debiti: «Abbiamo ricevuto una comunicazione circa una maggiore entrata da parte dello Stato – spiega Paola Natalicchio – ritiriamo i punti perché pensiamo di procedere con una rimodulazione in positivo dei debiti fuori bilancio.»

Furiosa la reazione dell'opposizione: «E' l'ennesimo pasticcio amministrativo di questa amministrazione» tuona Mariano Caputo (Molfetta Futura) «non è consentito ritirare debiti fuori bilancio già certificati dal collegio dei revisori dei conti.» Duro anche l'appunto di Saverio Tammacco (Forza Italia): "il consiglio comunale è chiamato a riconoscere la legittimità dei debiti fuori bilancio, non le modalità di copertura. Questa scelta dell'amministrazione potrebbe comportare responsabilità patrimoniali a carico dei consiglieri comunali.» Polemiche anche su un documento inviato dalla Regione e decisivo per definire la vicenda del comparto 18. Una comunicazione che l'amministrazione aveva affermato di non aver mai ricevuto. E invece Ninnì Camporeale (Forza Italia) lo tira fuori con tanto di protocollo comunale.

Si procede a strappi. Altra sospensione. Il centrosinistra non ha il numero legale, si sollevano i telefoni e così si aspetta l'arrivo del consigliere Leonardo Siragusa (Centro Democratico).
Si torna in aula. E quando l'orologio segna le 23 (vale a dire cinque ore dopo l'inizio della seduta) la maggioranza riesce finalmente ad approvare il primo (e sarà anche l'unico) argomento della serata: la modifica della composizione del Comitato comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali. Altre polemiche, ovviamente. Questa volta per l'esclusione dal comitato delle associazioni che saranno soltanto "invitate" a partecipare alle riunioni. «Senza la partecipazione delle associazioni presenti sul territorio non ci sarà un effettivo monitoraggio» fa notare Tammacco motivando il voto di astensione dell'opposizione. Soddisfatto invece Gianni Porta (Rifondazione): «Oggi avviamo quello che in 17 anni nessuno è riuscito a fare. Il Comitato non risolve il problema della sicurezza, quantomeno però dotiamo il comune di uno strumento di supporto che possa fornire anche una banca dati sui fenomeni legati alla sicurezza.»

E proprio mentre la seduta viene aggiornata a lunedì prossimo, Annalisa Altomare (PD) si rivolge al presidente Nicola Piergiovanni per sottolineare la mancata istruttoria del punto all'ordine del giorno sul Porto (la richiesta del centrodestra di sbloccare i finanziamenti statali): «Questo argomento non ha seguito l'iter istruttorio previsto, manca il parere delle commissioni comunali Urbanistica e Bilancio.» Ne viene fuori un aspro botta e risposta tra i due esponenti di maggioranza. Così, all'improvviso. I toni si alzano di un'ottava. Ci si mette pure il sindaco a mugugnare fuori microfono all'indirizzo dell'Altomare. Quest'ultima ammonisce Piergiovanni invitandolo a fare il presidente e a non usare giudizi nei suoi confronti «tanto già bastano quelli del sindaco nelle sue conferenze stampa». E così via fino al sipario calato.
E vissero...