Il sindaco Minervini pronto a difendersi. I suoi legali: «Addebiti travisati»
La strategia degli avvocati Malcangi e Poli: «Non gli viene contestata alcuna appropriazione di denaro». Domani gli interrogatori preventivi
giovedì 1 maggio 2025
9.10
Sarà interrogato domani mattina, nell'aula Lovecchio del Tribunale di Trani, Tommaso Minervini, il sindaco di Molfetta, finito al centro di un'indagine della Procura della Repubblica per presunte irregolarità nella gestione di alcuni appalti pubblici, dall'area mercatale al nuovo porto commerciale, sino ai servizi di Porta Futuro.
Il primo cittadino «contesterà il merito degli addebiti - le parole di uno dei suoi avvocati, Mario Malcangi - essendo state completamente travisate le sue condotte sempre ispirate, contrariamente a ciò che si sostiene, all'interesse pubblico e alla più totale imparzialità». L'interrogatorio preventivo, in programma alle ore 09.30, si svolgerà dinanzi alla giudice per le indagini preliminari Marina Chiddo e all'esito del quale questi deciderà se applicare la misura della detenzione domiciliare.
Una misura sollecitata dai sostituti procuratori Francesco Tosto, Giuseppe Francesco Aiello e Marco Gambardella in una richiesta di 226 pagine - giustificata dal paventato rischio di reiterazione dei reati contestati - che include la firma del procuratore capo Renato Nitti. «In questi giorni - ha aggiunto Tommaso Poli, storico difensore di Minervini - stanno venendo fuori delle news destituite di ogni fondamento che ledono in maniera gravissima e ingiusta la storia di un uomo onesto».
Il sindaco e altre sette persone sono accusate, a vario titolo, di turbativa d'asta, corruzione, peculato e depistaggio. Minervini, insomma, proverà a respingere ogni addebito che lo vedrebbe partecipe di un sistema di corruttela descritto puntando sulle «sue condotte da sempre ispirate all'interesse pubblico ed alla più totale imparzialità. E non è un caso - ha aggiunto Malcangi - che non c'è nessuna imputazione che gli ascriva di avere ricevuto, o chiesto, denaro o qualsivoglia utilità».
Anche per Poli «non c'è nessuna condotta contestata che gli ascriva l'appropriazione di un solo centesimo, quindi confidiamo di poter spiegare tutto». La Procura di Trani ha chiesto i domiciliari per i dirigenti comunali Lidia De Leonardis (avvocato Michele Laforgia) e Alessandro Binetti (avvocati Nunzio Palmiotto e Felice Petruzzella), per l'imprenditore Vito Leonardo Totorizzo (avvocato Maurizio Masellis), per l'autista di Minervini, Tommaso Messina (avvocato Felice Petruzzella).
I tre pubblici ministeri, infine, hanno invocato il divieto di dimora a Molfetta per l'ex luogotenente della Guardia di Finanza, Michele Pizzo (avvocato Andrea Calò), per il dirigente comunale Domenico Satalino (avvocato Domenico D'Alessandro) e pure per il funzionario comunale Mario Morea (avvocato Nunzio Palmiotto).
Il primo cittadino «contesterà il merito degli addebiti - le parole di uno dei suoi avvocati, Mario Malcangi - essendo state completamente travisate le sue condotte sempre ispirate, contrariamente a ciò che si sostiene, all'interesse pubblico e alla più totale imparzialità». L'interrogatorio preventivo, in programma alle ore 09.30, si svolgerà dinanzi alla giudice per le indagini preliminari Marina Chiddo e all'esito del quale questi deciderà se applicare la misura della detenzione domiciliare.
Una misura sollecitata dai sostituti procuratori Francesco Tosto, Giuseppe Francesco Aiello e Marco Gambardella in una richiesta di 226 pagine - giustificata dal paventato rischio di reiterazione dei reati contestati - che include la firma del procuratore capo Renato Nitti. «In questi giorni - ha aggiunto Tommaso Poli, storico difensore di Minervini - stanno venendo fuori delle news destituite di ogni fondamento che ledono in maniera gravissima e ingiusta la storia di un uomo onesto».
Il sindaco e altre sette persone sono accusate, a vario titolo, di turbativa d'asta, corruzione, peculato e depistaggio. Minervini, insomma, proverà a respingere ogni addebito che lo vedrebbe partecipe di un sistema di corruttela descritto puntando sulle «sue condotte da sempre ispirate all'interesse pubblico ed alla più totale imparzialità. E non è un caso - ha aggiunto Malcangi - che non c'è nessuna imputazione che gli ascriva di avere ricevuto, o chiesto, denaro o qualsivoglia utilità».
Anche per Poli «non c'è nessuna condotta contestata che gli ascriva l'appropriazione di un solo centesimo, quindi confidiamo di poter spiegare tutto». La Procura di Trani ha chiesto i domiciliari per i dirigenti comunali Lidia De Leonardis (avvocato Michele Laforgia) e Alessandro Binetti (avvocati Nunzio Palmiotto e Felice Petruzzella), per l'imprenditore Vito Leonardo Totorizzo (avvocato Maurizio Masellis), per l'autista di Minervini, Tommaso Messina (avvocato Felice Petruzzella).
I tre pubblici ministeri, infine, hanno invocato il divieto di dimora a Molfetta per l'ex luogotenente della Guardia di Finanza, Michele Pizzo (avvocato Andrea Calò), per il dirigente comunale Domenico Satalino (avvocato Domenico D'Alessandro) e pure per il funzionario comunale Mario Morea (avvocato Nunzio Palmiotto).