Covid e scuola, a Molfetta tamponi anche per gli studenti?
Nei giorni scorsi è stato completato il tracciamento nel personale scolastico
mercoledì 13 gennaio 2021
Lo screening effettuato nelle ultime due settimane sul personale scolastico di Molfetta ha portato al rilevamento di appena 3 casi di positività si 856 persone analizzate: un dato che si è rivelato incoraggiante sul buon esito dell'iniziativa "Covid Scout" voluta dal Comune e ripresa anche in altre città pugliesi.
L'obiettivo resta quello di tutelare un ambiente inevitabilmente soggetto a un maggiore rischio di contagio soprattutto laddove dovesse ripartire la didattica in presenza: per limitare questa possibilità, il Comune di Molfetta potrebbe riproporre la stessa azione di tracciamento preventivo anche agli studenti delle scuole superiori, da tempo in didattica a distanza in seguito ai provvedimenti del Governo e alle ordinanze di Michele Emiliano.
«Abbiamo svolto i tamponi rapidi ai docenti - ha spiegato il sindaco Minervini - per tutelare al massimo l'intera popolazione scolastica e per favorire un sereno ritorno a scuola. Vogliamo esportare questo sistema di ricerca del virus anche agli studenti delle scuole superiori, sempre su base volontaria e con il consenso dei genitori, in modo da essere pronti al ritorno tra i banchi quando questo verrà deciso dalla Regione».
L'obiettivo resta quello di tutelare un ambiente inevitabilmente soggetto a un maggiore rischio di contagio soprattutto laddove dovesse ripartire la didattica in presenza: per limitare questa possibilità, il Comune di Molfetta potrebbe riproporre la stessa azione di tracciamento preventivo anche agli studenti delle scuole superiori, da tempo in didattica a distanza in seguito ai provvedimenti del Governo e alle ordinanze di Michele Emiliano.
«Abbiamo svolto i tamponi rapidi ai docenti - ha spiegato il sindaco Minervini - per tutelare al massimo l'intera popolazione scolastica e per favorire un sereno ritorno a scuola. Vogliamo esportare questo sistema di ricerca del virus anche agli studenti delle scuole superiori, sempre su base volontaria e con il consenso dei genitori, in modo da essere pronti al ritorno tra i banchi quando questo verrà deciso dalla Regione».