Il 2020, l'anno del Covid. Le tappe dell'emergenza a Molfetta

Molfetta e il resto del mondo alle prese con la pandemia

mercoledì 30 dicembre 2020
A cura di Rosanna Buzzerio
2020. Un anno che rimarrà indelebile nella memoria di grandi e piccini.
Un anno in cui da: è semplicemente un virus influenzale, si è passati alla pandemia mondiale.

Un anno in cui la nostra città e noi tutti cittadini abbiamo scoperto o riscoperto nuove potenzialità, nuovi modi di vivere e di rapportarci agli altri.
Un anno strano, particolare, diverso in tutti i sensi. Un anno da ricordare.
Era il 9 marzo scorso quando il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dichiarava l'Italia zona rossa.
In quel momento ci si è resi conto che non era una semplice influenza, ma qualcosa di molto più importante.
In alcuni giorni, soprattutto nel zone periferiche della città il silenzio la faceva da padrone. Nessun rumore di auto, nessun vocio di persone per strada, si avvertiva l'atmosfera di un tempo sospeso. Di una situazione dal sapore quasi irreale. Eppure l'abbiamo vissuta realmente.

Molfetta in zona rossa ha retto bene il colpo. La maggior parte dei cittadini hanno rispettato tutte le regole anti Covid imposte sia dal Governo centrale che dall'Amministrazione Comunale, Sindaco in primis, in quanto referente della salute pubblica.
Infatti, nella cosiddetta prima ondata a Molfetta si sono contate poco meno di venti persone contagiate.
Per il lockdown non abbiamo potuto respirare quell'aria mistica della Settimana Santa, delle sue processioni, dei suoi riti, delle sue preghiere.

Nove mesi in cui sono cambiate completamente le nostre esistenze.

Solo 9 mesi fa vedere in città gli uomini del soccorso bardati era una notizia, faceva un certo effetto. In 9 mesi è diventata la normalità, anzi sembra strano vederli solo con le divise. Come la normalità sono diventate le mascherine. Come dimenticare la corsa a comprarle, oppure a realizzarle artigianalmente. Sono efficaci non sono efficaci, la difficoltà ad approcciarci a questo nuovo "capo" di abbigliamento. Se le guardiamo con gli occhi di oggi, sono la normalità.

Facendo l'excursus di questo anno una pseudo normalità è arrivata il 4 maggio, quando sono state allentante le catene del lockdown.
Nonostante le ferree norme anticovid Molfetta è riuscita a respirare una parvenza di normalità con l'Eventi Molfetta.
Mentre è stata completamente stravolta la Festa della Madonna dei Martiri, che non ha visto la consueta sagra a mare, perché era impossibile evitare gli assembramenti.
Però la festa patronale di Molfetta ha avuto comunque una grande eco, perché le dirette streaming e televisive hanno permesso a tanti concittadini anche da casa di poter pregare per la Madonna comunque.
Sappiamo che con la festa patronale Molfetta saluta il periodo di vacanza per avviarsi verso la "normalità" dell'autunno, della ripresa lavorativa e dell'apertura delle scuole.

Le scuole sono state le prime protagoniste della seconda ondata, come in tutta Italia. Prima con la scuola elementare "Carnicella" e poi piccoli e grandi focolai negli altri plessi. L'attenzione dell'amministrazione comunale e dei dirigenti scolastici è sempre stata altissima.
Il coronavirus, purtroppo, ha cominciato a circolare molto velocemente e Molfetta non è riuscita a reggere la botta, contando quasi cinquecento casi, coinvolgendo anche una Residenza sociosanitaria assistenziale per anziani.

Ma la città non è rimasta inerme, anzi, ha attivato tutti quelli che sono i presidi di supporto per il controllo del virus, primo fra tutti i "drive through", realizzato nel parcheggio dell'ospedale "don Tonino Bello".
Altra data storica, non solo per la nostra città, ma per l'Italia intera, è quella del 27 dicembre, ossia il Vax Day, che ha visto coinvolti anche dei nostri concittadini.

L'arrivo del vaccino lascia ben sperare per un ritorno alla vita di sempre per il 2021, al poterci riabbracciare, al guardarci in faccia senza mascherine, alla nostra "noiosa" quotidianità, che questo 2020 ha stravolto.