Erri De Luca emoziona in Cattedrale a Molfetta con “Le rose di Sarajevo”
L’incontro è stato fortemente voluto e organizzato dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso
domenica 11 maggio 2025
16.13
Stamattina, nella Cattedrale di Santa Maria Assunta in Corso Dante, lo scrittore Erri De Luca ha emozionato il pubblico parlando de "Le rose di Sarajevo", un omaggio all'indimenticabile e venerato Vescovo don Tonino Bello, nel 90° anniversario del suo dies natalis.
L'incontro è stato fortemente voluto e organizzato dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso, presieduta dal dott. Pietro Centrone, e dal parroco della Cattedrale, don Angelo Mazzone, presidente della Fondazione Museo Diocesano. De Luca, scrittore e autore eclettico, ha vissuto esperienze straordinarie come autista di convogli umanitari durante la guerra in Bosnia, e in passato anche in Sudan con Emergency. Negli ultimi anni ha viaggiato con un furgone carico di aiuti anche in Ucraina.
A Sarajevo, insieme all'amico e poeta Izet Sarajlić, ha vissuto la drammatica quotidianità di una città senza elettricità e sotto l'assedio più lungo del '900, condividendo la fratellanza con chi lottava per la pace, con gli ultimi, con le vittime. Come fece don Tonino, che nel dicembre del 1992, gravemente malato, insieme a mons. Luigi Bettazzi, don Albino Bizzotto e 496 "costruttori di pace", entrò nel cuore del conflitto per dimostrare che "la pace va osata".
Appassionato lettore delle Sacre Scritture, di cui è anche traduttore e commentatore, De Luca ha firmato opere intense e civili come Non ora, non qui, Aceto, arcobaleno, Il giorno prima della felicità e Le regole dello Shangai. Il suo ultimo libro, L'età sperimentale, scritto con Inès de la Fressange e adattato anche per il cinema in un potente mediometraggio, segna un'ulteriore tappa significativa della sua produzione. Durante l'incontro, De Luca ha raccontato in prima persona esperienze di conflitto, missioni umanitarie, incontri straordinari. Ha ricordato il ruolo profetico di don Tonino Bello in tempi di profonda crisi.
La Cattedrale gremita ha seguito con attenzione e commozione il suo toccante racconto.
L'incontro è stato fortemente voluto e organizzato dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso, presieduta dal dott. Pietro Centrone, e dal parroco della Cattedrale, don Angelo Mazzone, presidente della Fondazione Museo Diocesano. De Luca, scrittore e autore eclettico, ha vissuto esperienze straordinarie come autista di convogli umanitari durante la guerra in Bosnia, e in passato anche in Sudan con Emergency. Negli ultimi anni ha viaggiato con un furgone carico di aiuti anche in Ucraina.
A Sarajevo, insieme all'amico e poeta Izet Sarajlić, ha vissuto la drammatica quotidianità di una città senza elettricità e sotto l'assedio più lungo del '900, condividendo la fratellanza con chi lottava per la pace, con gli ultimi, con le vittime. Come fece don Tonino, che nel dicembre del 1992, gravemente malato, insieme a mons. Luigi Bettazzi, don Albino Bizzotto e 496 "costruttori di pace", entrò nel cuore del conflitto per dimostrare che "la pace va osata".
Appassionato lettore delle Sacre Scritture, di cui è anche traduttore e commentatore, De Luca ha firmato opere intense e civili come Non ora, non qui, Aceto, arcobaleno, Il giorno prima della felicità e Le regole dello Shangai. Il suo ultimo libro, L'età sperimentale, scritto con Inès de la Fressange e adattato anche per il cinema in un potente mediometraggio, segna un'ulteriore tappa significativa della sua produzione. Durante l'incontro, De Luca ha raccontato in prima persona esperienze di conflitto, missioni umanitarie, incontri straordinari. Ha ricordato il ruolo profetico di don Tonino Bello in tempi di profonda crisi.
La Cattedrale gremita ha seguito con attenzione e commozione il suo toccante racconto.