Due gruppi e un unico business: così funzionava il "sistema"

Dalle indagini dei Carabinieri, che ieri hanno arrestato 14 persone, è emerso come i due gruppi non si sarebbero pestati i piedi fra loro

sabato 24 maggio 2025 9.41
A cura di Nicola Miccione
Per ordinare le dosi di cocaina, hashish e di marijuana bastava inviare un messaggino sui profili social dei due gruppi di pusher attivi a Molfetta, che effettuavano le consegne in tutta la città. Droga, scelta da un menù online e portata in ogni dove. Il "delivery" in sella alle bici elettriche, sciami di corrieri per le vie di Molfetta.

Sino a ieri mattina, quando 14 persone tra i 20 ed i 68 anni, nei confronti delle quali sono stati riconosciuti i «gravi indizi di colpevolezza», sono state arrestate dai Carabinieri. Sulla base della ordinanza cautelare del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Domenico Zeno, i militari hanno eseguito gli arresti a Molfetta, Catanzaro, Siena, Brescia, Bisceglie e Bari: del capoluogo pugliese sono originari due degli indagati che avrebbero avuto il ruolo di fornitori della droga.

Vincenzo Chiumarulo, 40enne di Japigia detto «Patana», e Roberto Ortalizio, 33enne di Ceglie del Campo, in un caso avrebbero detenuto «un ingente quantitativo di sostanza stupefacente, del tipo hashish e cocaina, ceduta in vendita», ai molfettesi Antonio Gigante (27 anni), Nicolò De Candia (25, alias «Bicicletta») e Ilario Camporeale (22), fra i componenti dei due gruppi attivi a Molfetta. Entrambi avevano studiato come fare denaro vendendo droga, senza pestarsi i piedi fra loro.

De Candia, ad esempio, che «deteneva materialmente la sostanza e che gestiva i contatti con i singoli acquirenti», in concorso con sua nonna Giovanna Mezzina (68enne che «custodiva la sostanza stupefacente nella propria abitazione») e la sua compagna Mariangela Nasini (23enne), «avvalendosi della collaborazione» di due minori «detenevano e cedevano in vendita quotidianamente sostanza stupefacente del tipo hashish, effettuando varie cessioni a Molfetta» fino al 2023.

Gigante, Maria Grazia Rizzi (24enne), Camporeale e altri cinque indagati, invece, «avvalendosi anche della collaborazione di un minore detenevano e cedevano in vendita quotidianamente sostanza stupefacente del tipo cocaina, effettuando varie cessioni a Molfetta». In particolare, fino al 2024, Gigante e Rizzi «detenevano materialmente la sostanza stupefacente e gestivano i contatti col fornitore e i singoli acquirenti», mentre tutti gli altri «effettuavano varie cessioni di cocaina».

I militari della Sezione Operativa della Compagnia di Molfetta hanno indagato per dieci mesi, da marzo 2023 a gennaio 2024, dopo un controllo effettuato dalla Polizia Locale di Molfetta, a novembre 2022, nei confronti di due giovani trovati in possesso di droga, «acquistata - è scritto nel provvedimento - da De Candia».