Don Vito Bufi scrive a Molfetta in vista della festa per la Madonna dei Martiri
Fervono i preparativi in vista dell'8 settembre
domenica 2 settembre 2018
La grande festa in onore della nostra compatrona, la Madonna dei Martiri, è sempre un momento molto atteso dai molfettesi ma anche da tanti pellegrini e turisti che vengono da fuori città per partecipare alla gioia che accompagna sia le celebrazioni liturgiche sia gli eventi della tradizione popolare.
Quest'anno, poi, nell'aria c'è profumo di santità perché stiamo ancora ricordando il 25° anniversario della morte del Servo di Dio, il Vescovo don Tonino Bello. La sua voce, forte e chiara, risuona tuttora nelle nostre menti e nei nostri cuori a ricordarci – lui, grande innamorato di Maria – di mettere la Madonna, dopo Gesù, al centro della nostra vita.
Rileggendo una delle sue ultime omelie, appare chiaro che don Tonino abbia voluto lasciare una sorta di testamento spirituale mariano, invitandoci a dare alla Madonna il posto d'onore che a Lei spetta di diritto: «Introducete Maria nei vostri affari, nei vostri disegni. Introducetela nei vostri pensieri. Fatela diventare non solo coinquilina di casa vostra, ma anche la persona con cui voi confidate per prima tutti i vostri progetti… Io credo che quando c'è lei è chiaro che tutto il resto lo consulti con Gesù… Non abbiate paura. Il Signore vi benedica e la Madonna vi introduca nei suoi affari» (23 febbraio 1993).
Celebrare ogni anno la festa patronale in onore della Madonna dei Martiri serve proprio a questo: permettere a Maria di abitare nella casa del nostro cuore, di prenderci per mano e di guidarci sulle strade del bene, dell'amore, della pace, del perdono, dell'accoglienza dell'altro, della carità operosa.
La simbologia è chiara: mentre la Cattedrale spalanca le sue porte alla bellissima immagine di Maria, Regina dei Martiri, le porte delle nostre case si aprono ad accogliere la Mamma del Cielo così da sentirsi sempre protetti dal male che spesso incombe nelle nostre vite.
La festa abbia inizio e sia contraddistinta dalla gioia vera di chi sa di accogliere in casa propria un'ospite d'eccezione: Maria, la Madre di Gesù.
don Vito Bufi
Quest'anno, poi, nell'aria c'è profumo di santità perché stiamo ancora ricordando il 25° anniversario della morte del Servo di Dio, il Vescovo don Tonino Bello. La sua voce, forte e chiara, risuona tuttora nelle nostre menti e nei nostri cuori a ricordarci – lui, grande innamorato di Maria – di mettere la Madonna, dopo Gesù, al centro della nostra vita.
Rileggendo una delle sue ultime omelie, appare chiaro che don Tonino abbia voluto lasciare una sorta di testamento spirituale mariano, invitandoci a dare alla Madonna il posto d'onore che a Lei spetta di diritto: «Introducete Maria nei vostri affari, nei vostri disegni. Introducetela nei vostri pensieri. Fatela diventare non solo coinquilina di casa vostra, ma anche la persona con cui voi confidate per prima tutti i vostri progetti… Io credo che quando c'è lei è chiaro che tutto il resto lo consulti con Gesù… Non abbiate paura. Il Signore vi benedica e la Madonna vi introduca nei suoi affari» (23 febbraio 1993).
Celebrare ogni anno la festa patronale in onore della Madonna dei Martiri serve proprio a questo: permettere a Maria di abitare nella casa del nostro cuore, di prenderci per mano e di guidarci sulle strade del bene, dell'amore, della pace, del perdono, dell'accoglienza dell'altro, della carità operosa.
La simbologia è chiara: mentre la Cattedrale spalanca le sue porte alla bellissima immagine di Maria, Regina dei Martiri, le porte delle nostre case si aprono ad accogliere la Mamma del Cielo così da sentirsi sempre protetti dal male che spesso incombe nelle nostre vite.
La festa abbia inizio e sia contraddistinta dalla gioia vera di chi sa di accogliere in casa propria un'ospite d'eccezione: Maria, la Madre di Gesù.
don Vito Bufi