“Difendiamo il mare”, clean up dei fondali al Lungomare Colonna di Molfetta
Impegnati oltre 40 uomini tra sub e volontari a terra. Raccolti quasi 1.600 kg di rifiuti
lunedì 5 luglio 2021
23.06
Quasi 1.600 chili di rifiuti sono stati recuperati ieri mattina nello specchio di mare antistante la rotonda in prossimità di via Orsini sul Lungomare Colonna di Molfetta, durante il clean up dal titolo "Difendiamo il mare", promosso da Greenpeace Italia.
L'evento molfettese è stato organizzato e coadiuvato dai sub della Poseidon Blu Team Scuola Sommozzatori, dal Nuclei Sommozzatori Soccorso Acquatico della Misericordia di Molfetta, alla loro prima uscita pubblica, con gli operatori volontari di Greenpeace Italia, con la collaborazione e il patrocinio del Comune di Molfetta. Infatti, era presente all'evento anche il primo cittadino di Molfetta, Tommaso Minervini, che ha voluto constatare di persona lo stato di salute del nostro mare.
Presente a Molfetta il direttore delle campagne di Greenpeace Italia, Alessandro Giannì.
Un quantitativo di materiale quello raccolto dai nostri fondali e in una zona limitata che deve far riflettere sulla salute del nostro mare, ma soprattutto che il mare non può essere la nostra spazzatura.
Dall'operazione che ha coinvolto un campo di ricerca di 30 metri per 30 e l'impiego di oltre 40 uomini fra sub e volontari a terra, sono stati riportati in superficie 6 ruote di camion e auto forse risalenti agli anni '60, un faro da illuminazione, batterie d'auto, un estintore, una bombola dismessa di gpl, pezzi meccanici d'auto, una infinità di tubi, lattine e vetro.
"Difendiamo il mare", più che una campagna di sensibilizzazione, deve essere interpretato come un grido di allarme che Greenpeace Italia lancia perché l'ecosistema marino venga difeso, sotto la meravigliosa coltre blu che tanto ci affascina si nasconde tanto, non solo la flora e la fauna marina, ma anche tutto questo scempio. E' una azione dimostrativa quella fatta oggi certo, ma che deve farci riflettere, il mare non può essere una spazzatura, deve essere tutelato.
Deus ex machina di tutta l'iniziativa è stato il presidente dell'associazione Poseidon Blu Team Scuola Sommozzatori, Riccardo Cifarelli, che al termine delle operazioni ha voluto precisare che «anche se la zona interessata dall'intervento non è una zona balneare, tutto quello che viene buttato in mare diventa nutrimento per i pesci».
Cifarelli si è dichiarato soddisfatto dell'ottima riuscita dell'operazione ed ha voluto ringraziare «tutti i ragazzi che in una domenica di luglio hanno continuato a pensare e ad amare l'ambiente prestando la loro opera per questo evento. Sono fiero che nonostante non fossi personalmente in acqua, come faccio di solito, i "miei" ragazzi hanno dimostrato professionalità, tecnica e tanta determinazione nello svolgere in maniera magistrale tutte le operazioni per il recupero dei rifiuti.
Rigrazio anche Edil Caspa srls per il camion con gru messo a disposizione e i due operai che ci hanno supportato in maniera volontaria e gratuita per portare a termine le operazione di pulizia dei fondali.
Il presidente dell'Associazione Poseidon Blu Team ha espresso gratitudine anche per il supporto ricevuto dalla Capitaneria di Porto, dalla Polizia Locale, dagli operatori dell'Asm e della Multiservizi per lo smaltimento dei rifiuti e aver transennato la zona delle operazioni.
Insieme agli attivisti dell'associazione ambientalista, presenti all'evento anche le ricercatrici dell'Istituto per lo studio degli impatti Antropici e Sostenibilità in ambiente marino (IAS) del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Genova, del DiSVA (Dipartimento di Scienze della Vita e dell'Ambiente) dell'Università Politecnica delle Marche specializzati nello studio delle microplastiche, ed esperti di flora e fauna marina costiera del DiSTAV (Dipartimento di Scienze della Terra dell'Ambiente e della Vita) dell'Università di Genova: è lo stesso Riccardo Cifarelli a darci una luce di speranza perché in quello specchio d'acqua è ritornata la Poseidonia, dopo due anni di monitoraggio.
Foto di Mario Nuzzi
L'evento molfettese è stato organizzato e coadiuvato dai sub della Poseidon Blu Team Scuola Sommozzatori, dal Nuclei Sommozzatori Soccorso Acquatico della Misericordia di Molfetta, alla loro prima uscita pubblica, con gli operatori volontari di Greenpeace Italia, con la collaborazione e il patrocinio del Comune di Molfetta. Infatti, era presente all'evento anche il primo cittadino di Molfetta, Tommaso Minervini, che ha voluto constatare di persona lo stato di salute del nostro mare.
Presente a Molfetta il direttore delle campagne di Greenpeace Italia, Alessandro Giannì.
Un quantitativo di materiale quello raccolto dai nostri fondali e in una zona limitata che deve far riflettere sulla salute del nostro mare, ma soprattutto che il mare non può essere la nostra spazzatura.
Dall'operazione che ha coinvolto un campo di ricerca di 30 metri per 30 e l'impiego di oltre 40 uomini fra sub e volontari a terra, sono stati riportati in superficie 6 ruote di camion e auto forse risalenti agli anni '60, un faro da illuminazione, batterie d'auto, un estintore, una bombola dismessa di gpl, pezzi meccanici d'auto, una infinità di tubi, lattine e vetro.
"Difendiamo il mare", più che una campagna di sensibilizzazione, deve essere interpretato come un grido di allarme che Greenpeace Italia lancia perché l'ecosistema marino venga difeso, sotto la meravigliosa coltre blu che tanto ci affascina si nasconde tanto, non solo la flora e la fauna marina, ma anche tutto questo scempio. E' una azione dimostrativa quella fatta oggi certo, ma che deve farci riflettere, il mare non può essere una spazzatura, deve essere tutelato.
Deus ex machina di tutta l'iniziativa è stato il presidente dell'associazione Poseidon Blu Team Scuola Sommozzatori, Riccardo Cifarelli, che al termine delle operazioni ha voluto precisare che «anche se la zona interessata dall'intervento non è una zona balneare, tutto quello che viene buttato in mare diventa nutrimento per i pesci».
Cifarelli si è dichiarato soddisfatto dell'ottima riuscita dell'operazione ed ha voluto ringraziare «tutti i ragazzi che in una domenica di luglio hanno continuato a pensare e ad amare l'ambiente prestando la loro opera per questo evento. Sono fiero che nonostante non fossi personalmente in acqua, come faccio di solito, i "miei" ragazzi hanno dimostrato professionalità, tecnica e tanta determinazione nello svolgere in maniera magistrale tutte le operazioni per il recupero dei rifiuti.
Rigrazio anche Edil Caspa srls per il camion con gru messo a disposizione e i due operai che ci hanno supportato in maniera volontaria e gratuita per portare a termine le operazione di pulizia dei fondali.
Il presidente dell'Associazione Poseidon Blu Team ha espresso gratitudine anche per il supporto ricevuto dalla Capitaneria di Porto, dalla Polizia Locale, dagli operatori dell'Asm e della Multiservizi per lo smaltimento dei rifiuti e aver transennato la zona delle operazioni.
Insieme agli attivisti dell'associazione ambientalista, presenti all'evento anche le ricercatrici dell'Istituto per lo studio degli impatti Antropici e Sostenibilità in ambiente marino (IAS) del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Genova, del DiSVA (Dipartimento di Scienze della Vita e dell'Ambiente) dell'Università Politecnica delle Marche specializzati nello studio delle microplastiche, ed esperti di flora e fauna marina costiera del DiSTAV (Dipartimento di Scienze della Terra dell'Ambiente e della Vita) dell'Università di Genova: è lo stesso Riccardo Cifarelli a darci una luce di speranza perché in quello specchio d'acqua è ritornata la Poseidonia, dopo due anni di monitoraggio.
Foto di Mario Nuzzi