Da Molfetta a Berlino, un viaggio di emozioni e riconoscimenti. Mimmo Verdesca: «Il mio film parla al cuore del mondo»
Il regista molfettese Mimmo Verdesca porta “Per il mio bene” all'Italian Film Festival Berlin. Dopo Nastri d’Argento e Globo d’Oro, nuovi premi e progetti in arrivo.
martedì 11 novembre 2025
10.24
Dopo la candidatura per il "Miglior esordio" ai Nastri d'Argento, il successo di Per il mio bene, opera prima del regista molfettese Mimmo Verdesca, continua a crescere oltre i confini italiani. Il film, premiato inoltre per l'interpretazione di Barbora Bobulova, a cui è andato il Globo d'Oro come "Migliore attrice", approda ora all'Italian Film Festival Berlin, prestigiosa vetrina del cinema italiano in Germania.
«Sono felicissimo di presentare il mio film a Berlino – racconta Verdesca – perché è un'occasione per condividere con il pubblico tedesco una storia profondamente italiana ma dal linguaggio universale. Il festival, promosso dall'Istituto Italiano di Cultura, è una tappa importante in un percorso che dura ormai da un anno e che mi ha portato in giro per il mondo».
Per il mio bene ha emozionato platee internazionali da Londra a Los Angeles, da San Pietroburgo alla Francia, dove è stato accolto con una vera e propria ovazione al Festival di Angoulême, con una sala gremita da oltre 800 spettatori. «È stata un'esperienza indimenticabile – continua Verdesca – c'è stata una standing ovation lunghissima. Il pubblico francese ha dimostrato una partecipazione straordinaria, segno che il film riesce a toccare corde profonde in ogni cultura».
Anche in Italia il film ha ricevuto numerosi riconoscimenti: al Parma International Music Film Festival ha vinto la Violetta d'Oro per la miglior colonna sonora, oltre ai premi per miglior film e miglior regia. Premi significativi sono arrivati anche dal Festival Cinema Giovane, dove Per il mio bene è stato scelto come migliore opera prima e, con grande sorpresa del regista, ha ricevuto anche il Premio degli studenti.
«Questa è stata una delle gioie più grandi – confida Verdesca – perché significa che il film ha parlato anche ai giovani, che non sempre si avvicinano al cinema d'autore. Evidentemente, quando una storia è sincera, arriva a tutti» Il legame con le proprie origini resta per Verdesca un punto fermo: «Porto sempre con me la mia terra. Molfetta mi ha dato radici e sensibilità. Quando racconto una storia, c'è sempre un po' del mio mare, della mia gente, della mia formazione».
Il regista, già vincitore di due Nastri d'Argento per i documentari In arte Lilia Silvi e Sciuscià 70. «Il mio obiettivo è emozionare, far riflettere e creare connessioni. Il cinema deve farci guardare dentro, non solo intrattenere». Dopo un anno intenso di festival, proiezioni e premi, Verdesca non si ferma: «Questa tournée cinematografica mi ha impegnato molto, ma sto già lavorando a un nuovo film. Rimango nell'ambito della fiction, perché in questo momento sento che è il linguaggio giusto per le storie che voglio raccontare».
Mentre Per il mio bene continua la sua corsa nei festival internazionali, il regista guarda al futuro con la stessa passione che lo accompagna fin dagli esordi. E chissà che proprio da Berlino, tra applausi e riflessioni, non inizi il nuovo capitolo di un percorso artistico che da Molfetta sta conquistando il mondo.
«Sono felicissimo di presentare il mio film a Berlino – racconta Verdesca – perché è un'occasione per condividere con il pubblico tedesco una storia profondamente italiana ma dal linguaggio universale. Il festival, promosso dall'Istituto Italiano di Cultura, è una tappa importante in un percorso che dura ormai da un anno e che mi ha portato in giro per il mondo».
Per il mio bene ha emozionato platee internazionali da Londra a Los Angeles, da San Pietroburgo alla Francia, dove è stato accolto con una vera e propria ovazione al Festival di Angoulême, con una sala gremita da oltre 800 spettatori. «È stata un'esperienza indimenticabile – continua Verdesca – c'è stata una standing ovation lunghissima. Il pubblico francese ha dimostrato una partecipazione straordinaria, segno che il film riesce a toccare corde profonde in ogni cultura».
Anche in Italia il film ha ricevuto numerosi riconoscimenti: al Parma International Music Film Festival ha vinto la Violetta d'Oro per la miglior colonna sonora, oltre ai premi per miglior film e miglior regia. Premi significativi sono arrivati anche dal Festival Cinema Giovane, dove Per il mio bene è stato scelto come migliore opera prima e, con grande sorpresa del regista, ha ricevuto anche il Premio degli studenti.
«Questa è stata una delle gioie più grandi – confida Verdesca – perché significa che il film ha parlato anche ai giovani, che non sempre si avvicinano al cinema d'autore. Evidentemente, quando una storia è sincera, arriva a tutti» Il legame con le proprie origini resta per Verdesca un punto fermo: «Porto sempre con me la mia terra. Molfetta mi ha dato radici e sensibilità. Quando racconto una storia, c'è sempre un po' del mio mare, della mia gente, della mia formazione».
Il regista, già vincitore di due Nastri d'Argento per i documentari In arte Lilia Silvi e Sciuscià 70. «Il mio obiettivo è emozionare, far riflettere e creare connessioni. Il cinema deve farci guardare dentro, non solo intrattenere». Dopo un anno intenso di festival, proiezioni e premi, Verdesca non si ferma: «Questa tournée cinematografica mi ha impegnato molto, ma sto già lavorando a un nuovo film. Rimango nell'ambito della fiction, perché in questo momento sento che è il linguaggio giusto per le storie che voglio raccontare».
Mentre Per il mio bene continua la sua corsa nei festival internazionali, il regista guarda al futuro con la stessa passione che lo accompagna fin dagli esordi. E chissà che proprio da Berlino, tra applausi e riflessioni, non inizi il nuovo capitolo di un percorso artistico che da Molfetta sta conquistando il mondo.