Covid, la proposta delle Regioni: per i colori non i contagi ma il tasso di ospedalizzazione
Previsto il nuovo decreto in settimana
mercoledì 21 luglio 2021
13.25
Potrebbe arrivare già nella giornata di domani il nuovo decreto per stabilire a livello nazionale la gestione dell'emergenza Covid nelle prossime settimane: per la determinazione della zona gialla è vicino il cambio dei parametri per la valutazione del rischio epidemiologico delle regioni, con una minore rilevanza attribuita al numero dei contagi vista la vaccinazione in corso.
L'indice dei 50 casi ogni 100mila abitanti non dovrebbe più essere decisivo per determinare in maniera esclusiva l'assegnazione della fascia gialla e quindi alcune misure restrittive rispetto alla bianca comune oggi a tutte le regioni italiane. Dovrebbero avere un peso maggiore ospedalizzazioni e ricoveri, attualmente bassi in tutto il Paese, come chiesto dai Governatori: è possibile che i parametri di riferimento per il passaggio in giallo siano l'occupazione del 5% delle terapie intensive e del 10% dei ricoveri Covid ordinari.
I parametri per stabilire il livello di emergenza nelle regioni potrebbero cambiare. Per determinare il colore dei territori potrebbe essere dato più peso al tasso di ospedalizzazione rispetto ad altri valori. Ha anticipato questo obiettivo il ministro della Salute Roberto Speranza e ora si va verso un nuovo decreto emergenza. "In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione - ha detto Speranza - è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori".
Attualmente, con le regole in vigore, alcune regioni rischiano la zona gialla a causa di un aumento di contagi soprattutto tra i giovani e i non vaccinati. Ma la valutazione dei parametri che determina la decisione del colore da assegnare alle regioni potrebbe cambiare nei prossimi giorni. Quanto detto da Speranza sul dare maggior rilievo al tasso di ospedalizzazione è condiviso da molti territori che, nonostante l'aumento di contagi, vedono sotto controllo la situazione negli ospedali.
In realtà il calcolo dell'incidenza dei positivi ogni centomila abitanti probabilmente resterà tra i parametri, ma potrebbe perdere la sua discrezionalità nel caso in cui l'occupazione di posti letto in terapia intensiva e nei reparti ordinari non superi le percentuali di rischio del 30% e 40%. Al momento in Italia resta bassa l'occupazione dei posti letto, pari al 2% per entrambe le tipologie di ricovero.
L'indice dei 50 casi ogni 100mila abitanti non dovrebbe più essere decisivo per determinare in maniera esclusiva l'assegnazione della fascia gialla e quindi alcune misure restrittive rispetto alla bianca comune oggi a tutte le regioni italiane. Dovrebbero avere un peso maggiore ospedalizzazioni e ricoveri, attualmente bassi in tutto il Paese, come chiesto dai Governatori: è possibile che i parametri di riferimento per il passaggio in giallo siano l'occupazione del 5% delle terapie intensive e del 10% dei ricoveri Covid ordinari.
I parametri per stabilire il livello di emergenza nelle regioni potrebbero cambiare. Per determinare il colore dei territori potrebbe essere dato più peso al tasso di ospedalizzazione rispetto ad altri valori. Ha anticipato questo obiettivo il ministro della Salute Roberto Speranza e ora si va verso un nuovo decreto emergenza. "In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione - ha detto Speranza - è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori".
Attualmente, con le regole in vigore, alcune regioni rischiano la zona gialla a causa di un aumento di contagi soprattutto tra i giovani e i non vaccinati. Ma la valutazione dei parametri che determina la decisione del colore da assegnare alle regioni potrebbe cambiare nei prossimi giorni. Quanto detto da Speranza sul dare maggior rilievo al tasso di ospedalizzazione è condiviso da molti territori che, nonostante l'aumento di contagi, vedono sotto controllo la situazione negli ospedali.
In realtà il calcolo dell'incidenza dei positivi ogni centomila abitanti probabilmente resterà tra i parametri, ma potrebbe perdere la sua discrezionalità nel caso in cui l'occupazione di posti letto in terapia intensiva e nei reparti ordinari non superi le percentuali di rischio del 30% e 40%. Al momento in Italia resta bassa l'occupazione dei posti letto, pari al 2% per entrambe le tipologie di ricovero.