Restrizioni anti-Covid, di che colore sarà la Puglia dopo l'Epifania?
Ieri vertice di Governo: due le ipotesi in campo
lunedì 4 gennaio 2021
Quali norme restrittive caratterizzeranno l'Italia allo scadere del decreto di Natale? Questa è la domanda che si stanno ponendo in tanti negli ultimi giorni: tornerà il regime delle fasce regionali con i tre colori che prescrivono cosa possiamo o non possiamo fare ma restano ancora da capire tempistiche e modalità. Il Governo le determinerà dopo le verifiche degli esperti sull'andamento del contagio.
La prossima settimana - la data non è stata ancora fissata - si riunirà la cabina di regia per il Monitoraggio regionale, che verifica proprio i dati epidemiologici sulla base dei 21 parametri che però potrebbero essere resi più stringenti in vista della ripartenza: ad esempio, potrebbero variare gli indicatori di Rt (l'indice di trasmissione del virus) che sanciscono il passaggio di una zona al livello arancione o rosso.
Alla luce del vertice di ieri, a cui hanno preso parte il premier Giuseppe Conte, il ministro Boccia, esponenti della maggioranza e il Comitato tecnico-scientifico è emersa l'idea di un "provvedimento ponte" che sarebbe valido dal 7 e al 15 gennaio. Le ipotesi più quotate, ad ora, sono due: quella di mantenere in vigore le misure vigenti fino al 15 gennaio (zona nazionale arancione nei feriali e rossa nel weekend) oppure di tornare in zona gialla per il 7 e 8 gennaio, per poi passare alle misure della fascia arancione il weekend del 9 e 10 e, successivamente, sulla base del monitoraggio, assegnare le fasce per la settimana seguente.
Il nuovo Report dell'Istituto Superiore di Sanità è previsto tra giovedì e venerdì prossimo: il provvedimento conterrà comunque misure che saranno applicate a livello nazionale, aldilà del sistema delle fasce, ed è stato illustrato ai governatori, che potrebbero fare il loro assenso fin da subito. Da parte del Governo c'è comunque la disposizione a stilare un'ordinanza che sia condivisa il più possibile.
E dal presidente del Consiglio arriva un annuncio chiaro sulla scuola: la didattica in presenza al 50% negli istituti deve ripartire dal 7. Ma non è ancora scontato che tutte le Regioni decidano di allinearsi a quanto stabilito a livello nazionale.
La prossima settimana - la data non è stata ancora fissata - si riunirà la cabina di regia per il Monitoraggio regionale, che verifica proprio i dati epidemiologici sulla base dei 21 parametri che però potrebbero essere resi più stringenti in vista della ripartenza: ad esempio, potrebbero variare gli indicatori di Rt (l'indice di trasmissione del virus) che sanciscono il passaggio di una zona al livello arancione o rosso.
Alla luce del vertice di ieri, a cui hanno preso parte il premier Giuseppe Conte, il ministro Boccia, esponenti della maggioranza e il Comitato tecnico-scientifico è emersa l'idea di un "provvedimento ponte" che sarebbe valido dal 7 e al 15 gennaio. Le ipotesi più quotate, ad ora, sono due: quella di mantenere in vigore le misure vigenti fino al 15 gennaio (zona nazionale arancione nei feriali e rossa nel weekend) oppure di tornare in zona gialla per il 7 e 8 gennaio, per poi passare alle misure della fascia arancione il weekend del 9 e 10 e, successivamente, sulla base del monitoraggio, assegnare le fasce per la settimana seguente.
Il nuovo Report dell'Istituto Superiore di Sanità è previsto tra giovedì e venerdì prossimo: il provvedimento conterrà comunque misure che saranno applicate a livello nazionale, aldilà del sistema delle fasce, ed è stato illustrato ai governatori, che potrebbero fare il loro assenso fin da subito. Da parte del Governo c'è comunque la disposizione a stilare un'ordinanza che sia condivisa il più possibile.
E dal presidente del Consiglio arriva un annuncio chiaro sulla scuola: la didattica in presenza al 50% negli istituti deve ripartire dal 7. Ma non è ancora scontato che tutte le Regioni decidano di allinearsi a quanto stabilito a livello nazionale.