Corso Umberto in difficoltà, la proposta di alcuni commercianti: riaprire la viabilità nella zona verso la villa comunale
Un’idea che non mancherà di sollevare opinioni contrastanti ma che vuole accendere i riflettori su un declino evidente
sabato 4 ottobre 2025
10.45
A Molfetta torna a far discutere il futuro di Corso Umberto. Alcuni commercianti della zona hanno lanciato un'idea che sta già facendo discutere: consentire nuovamente la circolazione delle auto almeno nella parte bassa, quella che dal Liceo Classico conduce all'intersezione con via Felice Cavallotti e via Respa. Una proposta che nasce dall'esigenza di contrastare un declino purtroppo evidente e testimoniato soprattutto dal numero in riduzione di attività aperte nella zona che, in passato, era il fulcro del commercio cittadino.
Da anni, infatti, il Corso non è più il cuore pulsante della città. Sempre più serrande abbassate, locali sfitti, cartelli di "vendesi" e "affittasi" raccontano di un'arteria commerciale che ha perso attrattiva. Dove un tempo, tra gli anni Ottanta e Novanta, aprire un negozio rappresentava quasi un sogno e un traguardo ambito, oggi accade l'opposto: gli imprenditori faticano a resistere e molti preferiscono chiudere piuttosto che sostenere spese insostenibili a fronte di un flusso di clienti sempre più esiguo.
Il problema si acuisce, stando a quanto riportato da alcuni esercenti, soprattutto nei giorni di maltempo, quando il Corso si svuota completamente. Senza pedoni e senza veicoli, la strada assume l'aspetto di un deserto urbano. Da qui la convinzione, da parte di alcuni esercenti, che riportare almeno una parziale circolazione automobilistica possa servire a rivitalizzare l'area, generare movimento e rendere il Corso più vissuto anche nelle giornate meno favorevoli. La proposta, tra l'altro, prende spunto proprio da quanto avviene nella parte alta dello stesso Corso, quella in prossimità della stazione ferroviaria, che accusava la stessa difficoltà e che ha recuperato maggiore movimento proprio dal ritorno della viabilità.
Un'idea che non mancherà di sollevare opinioni contrastanti: da un lato chi chiede soluzioni immediate per ridare fiato al commercio, dall'altro chi teme che la riapertura alle auto possa cancellare in modo definitivo la vocazione pedonale di quella che, in passato, è stata la passeggiata simbolo dei molfettesi.
Da anni, infatti, il Corso non è più il cuore pulsante della città. Sempre più serrande abbassate, locali sfitti, cartelli di "vendesi" e "affittasi" raccontano di un'arteria commerciale che ha perso attrattiva. Dove un tempo, tra gli anni Ottanta e Novanta, aprire un negozio rappresentava quasi un sogno e un traguardo ambito, oggi accade l'opposto: gli imprenditori faticano a resistere e molti preferiscono chiudere piuttosto che sostenere spese insostenibili a fronte di un flusso di clienti sempre più esiguo.
Il problema si acuisce, stando a quanto riportato da alcuni esercenti, soprattutto nei giorni di maltempo, quando il Corso si svuota completamente. Senza pedoni e senza veicoli, la strada assume l'aspetto di un deserto urbano. Da qui la convinzione, da parte di alcuni esercenti, che riportare almeno una parziale circolazione automobilistica possa servire a rivitalizzare l'area, generare movimento e rendere il Corso più vissuto anche nelle giornate meno favorevoli. La proposta, tra l'altro, prende spunto proprio da quanto avviene nella parte alta dello stesso Corso, quella in prossimità della stazione ferroviaria, che accusava la stessa difficoltà e che ha recuperato maggiore movimento proprio dal ritorno della viabilità.
Un'idea che non mancherà di sollevare opinioni contrastanti: da un lato chi chiede soluzioni immediate per ridare fiato al commercio, dall'altro chi teme che la riapertura alle auto possa cancellare in modo definitivo la vocazione pedonale di quella che, in passato, è stata la passeggiata simbolo dei molfettesi.