Capitale italiana della cultura 2020, Molfetta e la battaglia con le altre pugliesi
Per l'amministrazione di Bari nessun derby. Nella Bat aria di crisi
venerdì 10 gennaio 2020
Ore di lavori frenetici per i 44 comuni candidati al titolo di Capitale italiana della cultura 2020: entro il 2 marzo, infatti, bisognerà presentare i dossier che saranno valutati per la scelta finale la quale verrà resa pubblica a inizio giugno.
Per la Puglia tante le proposte. Ed è questo che ha scatenato un forte dibattito che, soprattutto nella Bat,sarebbe alquanto accesso.
«Questa candidatura è un richiamo all'esterno di quanto sta avvenendo e del glorioso passato di Molfetta. Niente di più, niente di meno. Molfetta si vuole misurare», sono state le parole di Tommaso Minervini a commento della notizia nei giorni scorsi. Insomma: Molfetta si candida con profonda consapevolezza di quanto può fare. E l'esito sarà anche un modo per valutare a che punto è la città rispetto a tante limitrofe.
Ma è su questo punto che vige battaglia.
Da Bari, ad esempio, l'amministrazione fa sapere che non sarà un derby con Molfetta. Capoluogo di regione, città in espansione e con ampi margini di crescita sotto tutti i punti di vista, la città di San Nicola ha obiettivamente punti in più rispetto alla nostra.
Discorso diverso, invece, va fatto su quanto sta accadendo tra Trani e Barletta.
Amedeo Bottaro, sindaco di Trani, non le ha mandate a dire a Cosimo Cannito, sindaco di Barletta, che avrebbe dapprima appoggiato la candidatura tranese (come gli altri comuni della provincia) per poi presentare la propria.
La sensazione è quella che la querelle continuerà anche nelle prossime settimane. E pure dopo l'ufficialità della nomina a Capitale italiana della cultura 2021 se ne potrebbero vedere delle belle.
Per la Puglia tante le proposte. Ed è questo che ha scatenato un forte dibattito che, soprattutto nella Bat,sarebbe alquanto accesso.
«Questa candidatura è un richiamo all'esterno di quanto sta avvenendo e del glorioso passato di Molfetta. Niente di più, niente di meno. Molfetta si vuole misurare», sono state le parole di Tommaso Minervini a commento della notizia nei giorni scorsi. Insomma: Molfetta si candida con profonda consapevolezza di quanto può fare. E l'esito sarà anche un modo per valutare a che punto è la città rispetto a tante limitrofe.
Ma è su questo punto che vige battaglia.
Da Bari, ad esempio, l'amministrazione fa sapere che non sarà un derby con Molfetta. Capoluogo di regione, città in espansione e con ampi margini di crescita sotto tutti i punti di vista, la città di San Nicola ha obiettivamente punti in più rispetto alla nostra.
Discorso diverso, invece, va fatto su quanto sta accadendo tra Trani e Barletta.
Amedeo Bottaro, sindaco di Trani, non le ha mandate a dire a Cosimo Cannito, sindaco di Barletta, che avrebbe dapprima appoggiato la candidatura tranese (come gli altri comuni della provincia) per poi presentare la propria.
La sensazione è quella che la querelle continuerà anche nelle prossime settimane. E pure dopo l'ufficialità della nomina a Capitale italiana della cultura 2021 se ne potrebbero vedere delle belle.