A Molfetta la cerimonia di premiazione dei donatori AVIS
La sezione locale si è distinta nel 2024 per il più alto numero di donazioni del sangue
martedì 17 giugno 2025
In occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue, l'Avis di Molfetta ha organizzato la cerimonia di premiazione dei donatori, che si è svolta presso il giardino del ristorante Stop Over.
La serata presentata da Tania Magarelli ha preso avvio con la presenza dei dirigenti Avis Molfetta e l'assessore alla socialità Anna Capurso.
A rompere il ghiaccio è stato l'intervento di Andrea Scardigno, presidente Avis Molfetta: «Siamo qui oggi per celebrare la vostra grande solidarietà e generosità – ha dichiarato - due elementi di eccellenza che hanno permesso di confermarci anche nel 2024 come Avis comunale con il più alto numero di donazioni nella provincia di Bari pari a 3247 unità complessive raccolte e come prima sezione a livello regionale per la raccolta di plasma con 1245 sacche. Questo lodevole risultato è stato raggiunto grazie ad un'intensa sinergia, instauratasi per merito di una fitta rete territoriale, costruita nel tempo, tra donatori, istituti scolastici, parrocchie, confraternite, aziende del territorio, cooperative, l'efficiente equipe del centro trasfusionale di Molfetta sapientemente diretto dalla dott.sa Angela Iannone, i volontari del servizio civile e il Comune di Molfetta».
Nel corso della serata sono state consegnate 165 benemerenze ai donatori avisini, così assegnate: un distintivo in rame per 8 donazioni, in argento per 16, in argento dorato per 24, in oro per 50, in oro e rubino per 75, in oro e smeraldo per 100 e in oro e diamante per 130. Per premiare invece chi ha effettuato 160 e 200 donazioni sono state realizzate delle apposite targhe.
Durante la serata i donatori sono stati informati circa le ultime novità in campo trasfusionale, inoltre sono stati ringraziati i 2 volontari che stanno svolgendo il servizio civile universale in Avis e che termineranno l'incarico a settembre, passando il testimone a 2 nuovi volontari che si apprestano a vivere quest'esperienza formativa.
Il Presidente ha concluso la serata rinnovando l'appello a donare il sangue e plasma prima di andare in ferie perché i pazienti non vanno in vacanza
La serata presentata da Tania Magarelli ha preso avvio con la presenza dei dirigenti Avis Molfetta e l'assessore alla socialità Anna Capurso.
A rompere il ghiaccio è stato l'intervento di Andrea Scardigno, presidente Avis Molfetta: «Siamo qui oggi per celebrare la vostra grande solidarietà e generosità – ha dichiarato - due elementi di eccellenza che hanno permesso di confermarci anche nel 2024 come Avis comunale con il più alto numero di donazioni nella provincia di Bari pari a 3247 unità complessive raccolte e come prima sezione a livello regionale per la raccolta di plasma con 1245 sacche. Questo lodevole risultato è stato raggiunto grazie ad un'intensa sinergia, instauratasi per merito di una fitta rete territoriale, costruita nel tempo, tra donatori, istituti scolastici, parrocchie, confraternite, aziende del territorio, cooperative, l'efficiente equipe del centro trasfusionale di Molfetta sapientemente diretto dalla dott.sa Angela Iannone, i volontari del servizio civile e il Comune di Molfetta».
Nel corso della serata sono state consegnate 165 benemerenze ai donatori avisini, così assegnate: un distintivo in rame per 8 donazioni, in argento per 16, in argento dorato per 24, in oro per 50, in oro e rubino per 75, in oro e smeraldo per 100 e in oro e diamante per 130. Per premiare invece chi ha effettuato 160 e 200 donazioni sono state realizzate delle apposite targhe.
Durante la serata i donatori sono stati informati circa le ultime novità in campo trasfusionale, inoltre sono stati ringraziati i 2 volontari che stanno svolgendo il servizio civile universale in Avis e che termineranno l'incarico a settembre, passando il testimone a 2 nuovi volontari che si apprestano a vivere quest'esperienza formativa.
Il Presidente ha concluso la serata rinnovando l'appello a donare il sangue e plasma prima di andare in ferie perché i pazienti non vanno in vacanza