Blitz a Molfetta: la droga fornita da un affiliato al clan Palermiti

A raccontare il ruolo di Chiumarulo, il nome che spicca fra i 14 arresti, è un collaboratore di giustizia: «Molfetta... ha diversi affiliati lì»

domenica 25 maggio 2025 7.27
A cura di Nicola Miccione
Vincenzo Chiumarulo «si occupa dello spaccio di grossi quantitativi di cocaina... Modugno, Molfetta... ha diversi affiliati lì». Sono le frasi, contenute nell'ordinanza "Mafia e droga" del maxi blitz "Codice interno", di Gianfranco Catalano, collaboratore con un passato nel clan Palermiti, prima di iniziare la strada del pentitismo.

Chiumarulo, 40enne di Bari, fra i 14 arrestati nell'operazione dei Carabinieri, e considerato «uno dei due fornitori all'ingrosso» degli stupefacenti, è un affiliato - col grado di "quinta" o "vangelo" - di Eugenio Palermiti, boss del quartiere Japigia di Bari. Così ad interessarsi al caso potrebbe essere la Procura della Repubblica di Trani: il pubblico ministero Marco Gambardella, che guida le indagini, potrebbe decidere di approfondire i canali di rifornimento della droga emersi nell'inchiesta.

Quello di Chiumarulo, conosciuto negli ambienti criminali come «Patata», non è un nome nuovo alle cronache: arrestato nell'ambito del blitz "Codice interno" che ha svelato i presunti intrecci tra criminalità, politica e imprenditoria barese e portato a 135 arresti il 26 febbraio 2024 fra le fila dei clan Parisi e Palermiti, è stato nuovamente arrestato dai militari della Compagnia di Molfetta, con altre 13 persone, per il concorso nella detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

E di lui - è scritto nei documenti del maxi blitz alla mala di Japigia - ne parla anche Catalano: «Vincenzo detto "Patata"... oggi, attualmente, è un affiliato di Eugenio Palermiti… Con il grado di quinta, se non ricordo male... Perché lui già era una quarta. Lui si occupa dello spaccio di grossi quantitativi di cocaina... Modugno, Molfetta... ha diversi affiliati lì». L'uomo, con Roberto Ortalizio, barese di 33 anni, in un caso avrebbero detenuto «un ingente quantitativo di hashish e cocaina».

Droga «ceduta in vendita» ai molfettesi Antonio Gigante (27 anni), Nicolò De Candia (25, conosciuto come «Bicicletta») e Ilario Camporeale (22), fra i componenti dei due gruppi particolarmente attivi a Molfetta. De Candia, che «deteneva materialmente la sostanza», in concorso con sua nonna Giovanna Mezzina (68enne) e con la sua compagna Mariangela Nasini (23enne), «avvalendosi della collaborazione» di due minori «detenevano e cedevano in vendita l'hashish» fino al 2023.

Gigante, Maria Grazia Rizzi (24enne), Camporeale e altri cinque indagati, invece, «avvalendosi anche della collaborazione di un minore detenevano e cedevano in vendita cocaina». In particolare, fino al 2024, Gigante e Rizzi «detenevano materialmente la sostanza e gestivano i contatti con il fornitore e i singoli acquirenti».