Biblioteca comunale chiusa per il MolFest, D'Amato tuona: «Inaccettabile»
Il consigliere del PD: «In città c'è gente che studia per maturità, esami e concorsi»
mercoledì 25 giugno 2025
9.17
«Chiudere la Biblioteca Comunale per quasi una settimana, proprio nel pieno della sessione estiva degli esami universitari e della maturità, è una scelta grave e profondamente sbagliata. È l'ennesimo segnale di quanto questa Amministrazione consideri la cultura come un orpello da mettere da parte quando c'è da montare un palco».
A dirlo è Alberto D'Amato, consigliere comunale e segretario cittadino del Partito Democratico, dopo l'annuncio della chiusura della Biblioteca "G. Panunzio" e dell'annessa sala lettura dal 25 al 30 giugno per consentire lo svolgimento del MolFest. «A Molfetta c'è chi studia per laurearsi, per superare la maturità, per preparare concorsi e abilitazioni. Chiudere l'unico spazio pubblico dedicato allo studio e alla concentrazione per fare spazio a un evento – per quanto importante – significa dire, senza mezzi termini, che la cultura viene dopo i palcoscenici».
«Per questo é necessario che venga garantita l'apertura della sala lettura anche nei giorni del MolFest. Ciò consentirebbe a tanti giovani di continuare a studiare, senza essere penalizzati dalle ennesime scelte improvvisate e sbagliate di questa scellerata amministrazione comunale».
Si chiude così la nota del PD molfettese:
"Questa è la fotografia di una gestione che mette la vetrina sopra i diritti. Una città trasformata in palcoscenico, dove la priorità è l'effetto speciale, non il servizio quotidiano. Una città dove ci si diverte – finché non si spengono le luci. Poi, il buio. E in quel buio restano fuori i giovani, gli studenti, i cittadini".
"Il diritto allo studio non è una concessione né un fastidio da spostare altrove. È un fondamento di ogni comunità democratica. E una biblioteca non può essere chiusa come un magazzino per fare posto all'ennesimo palco. La cultura non è un evento. È un diritto. E va garantito ogni giorno".
A dirlo è Alberto D'Amato, consigliere comunale e segretario cittadino del Partito Democratico, dopo l'annuncio della chiusura della Biblioteca "G. Panunzio" e dell'annessa sala lettura dal 25 al 30 giugno per consentire lo svolgimento del MolFest. «A Molfetta c'è chi studia per laurearsi, per superare la maturità, per preparare concorsi e abilitazioni. Chiudere l'unico spazio pubblico dedicato allo studio e alla concentrazione per fare spazio a un evento – per quanto importante – significa dire, senza mezzi termini, che la cultura viene dopo i palcoscenici».
«Per questo é necessario che venga garantita l'apertura della sala lettura anche nei giorni del MolFest. Ciò consentirebbe a tanti giovani di continuare a studiare, senza essere penalizzati dalle ennesime scelte improvvisate e sbagliate di questa scellerata amministrazione comunale».
Si chiude così la nota del PD molfettese:
"Questa è la fotografia di una gestione che mette la vetrina sopra i diritti. Una città trasformata in palcoscenico, dove la priorità è l'effetto speciale, non il servizio quotidiano. Una città dove ci si diverte – finché non si spengono le luci. Poi, il buio. E in quel buio restano fuori i giovani, gli studenti, i cittadini".
"Il diritto allo studio non è una concessione né un fastidio da spostare altrove. È un fondamento di ogni comunità democratica. E una biblioteca non può essere chiusa come un magazzino per fare posto all'ennesimo palco. La cultura non è un evento. È un diritto. E va garantito ogni giorno".