Battiti Live, cinque giorni in cui Molfetta è tornata a essere (anche) una città per giovani

La speranza è che la rassegna musicale possa rappresentare un nuovo inizio

lunedì 23 giugno 2025 10.36
A cura di Danilo de Robertis
Per cinque giorni Molfetta è tornata a essere una città viva, giovane, aperta. Una città per tutti. Merito di Battiti Live, che ha trasformato la nostra quotidianità in qualcosa di diverso: un tempo sospeso fatto di musica, incontri, luci e sorrisi.

È stato un evento televisivo, è vero. Qualcosa di straordinario, quindi per definizione slegato dalla routine. Ma proprio nella sua eccezionalità ha mostrato una verità spesso dimenticata: Molfetta può essere un luogo dove accadono le cose, dove i giovani non devono scappare nei comuni vicini per vivere un concerto, un momento di festa, un po' di sano entusiasmo. Per quasi una settimana, per migliaia di molfettesi non è stato necessario prendere la macchina o il treno per trovare un po' di svago: era tutto qui, tra le nostre strade, sul nostro porto, nella nostra città. E, anzi, proprio chi non è di Molfetta si è armato di pazienza nel raggiungere la nostra città in auto, treno e pullman, pur di esserci.

Certo, una rondine non fa primavera. Nessuno può illudersi che cinque giorni bastino a cambiare il tessuto culturale o sociale di un intero territorio. Ma alcuni scossoni sono utili, persino necessari. Servono a ricordarci che ci siamo, che possiamo esserci, che abbiamo le capacità e gli spazi per accogliere e coinvolgere. Perché sì, Molfetta può anche piacere, può attrarre, può sorprendere.

Non è nemmeno corretto continuare ad associare ogni dinamica cittadina agli sviluppi politici, che pure restano con tutta la loro importanza e gravità, e che seguiranno un percorso autonomo, con i tempi e le sedi che competono loro. Ciò che è accaduto a Banchina Seminario va letto per quello che è: la prova concreta che si può ancora coinvolgere, aggregare, entusiasmare. E proprio da questo bisogno di coinvolgimento, soprattutto dei più giovani, bisogna ripartire, se si vuole davvero contrastare quello svuotamento sociale e culturale che si fa sempre più persistente durante il resto dell'anno.

Da qualche parte bisogna pur cominciare. E questi cinque giorni, forse, sono stati il modo migliore per ricordarci che è possibile farlo. Che non è utopia pensare una Molfetta viva per più occasioni durante l'anno. Serve volontà, progettualità, visione. Ma l'energia vista e vissuta in quei giorni dice che la scintilla può ancora accendersi.