Area mercatale, interviene anche Rinascere: «Tinte fosche e incapacità amministrativa»

Durissima presa di posizione del movimento: «Noi all'opposizione per credere ancora nella legalità»

sabato 23 luglio 2022 9.09
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota a cura del Movimento Rinascere.


"La nuova bufera giudiziaria che si è abbattuta in queste ore su Molfetta, con la pioggia di avvisi di garanzia notificati dalla Guardia di Finanza al Sindaco Tommaso Minervini, agli ex assessori Antonio Ancona e Mariano Caputo, oltre che a tecnici e funzionari pubblici, conferma i dubbi sollevati in tutti questi mesi sull'opaca gestione amministrativa del settore "Lavori Pubblici" del nostro Comune.
A poco più di un anno dallo scandalo che portò agli arresti di alcuni amministratori comunali, si aggiunge un nuovo tassello che contribuisce a delineare un quadro a tinte fosche delle modalità con cui negli anni scorsi sono state gestite, nella nostra città, le procedure di affidamento dei lavori per la realizzazione di opere pubbliche dal valore di svariati milioni di euro.
Questa volta nel mirino della Procura della Repubblica è finita la realizzazione della nuova area mercatale nel Comparto 15, per cui gli inquirenti ipotizzano reati gravissimi, quali quelli di frode nelle pubbliche forniture, turbata libertà di scelta del contraente e truffa aggravata ai danni dello Stato.
Al di là degli aspetti penali che riguardano la magistratura e ferma restando la presunzione di innocenza per tutti gli indagati sino a sentenza definitiva, emerge con chiarezza, anche in questa circostanza, la piena responsabilità politica di amministratori pubblici che avrebbero dovuto adoperarsi per realizzare quanto prima un'opera lungamente attesa dai cittadini e che, invece, stando a quanto emerge dalle indagini, avrebbero collezionato solo una lunga sequela di illeciti, in un quadro di desolante approssimazione. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: quell'area risulta abbandonata da molti mesi, i lavori sono fermi da tempo, e il degrado lamentato dai cittadini del quartiere proprio in questi giorni, continua ad aumentare.
Questo è il prezzo che la città è costretta a pagare nuovamente alla conclamata incapacità amministrativa del Sindaco Tommaso Minervini e dei suoi assessori, al di là della vuota retorica sull'amministrazione "del fare" o sul falso mito dei "competenti" al potere.
Questa vicenda dimostra ancora una volta, laddove ve ne fosse bisogno, che se le procedure per la realizzazione delle opere pubbliche vengono gestite in modo corretto, nella legalità e trasparenza, si possono dare le risposte che i cittadini si attendono in termini di maggiori servizi e migliore vivibilità; se, invece, la gestione degli appalti pubblici è opaca, pasticciata e presenta addirittura profili illeciti, i lavori si bloccano, i soldi pubblici si sprecano e i cittadini sono costretti a sopportare i disagi maggiori.
Ma quello che fa davvero riflettere è che questo nuovo scandalo giudiziario arriva a pochi giorni dalla proclamazione del Sindaco Minervini e sembra inaugurare, così, una nuova stagione di cattiva amministrazione. Il primo cittadino, in campagna elettorale, ha rivendicato il principio della "continuità". Il nostro timore, a questo punto, è che la continuità di cui parlava fosse quella…dell'illegalità.
Se così fosse, sappia che troverà nel nostro movimento politico, nella sua rappresentanza istituzionale e in tutti i cittadini che credono nei principi di legalità e buona amministrazione, i più fieri e fermi oppositori".