Appalti e favori, ascoltati la dirigente De Leonardis e il luogotenente Pizzo

Interrogatori fiume ieri nel Tribunale di Trani davanti alla giudice del Tribunale di Trani, Chiddo. Oggi è la volta degli altri cinque

sabato 3 maggio 2025 09.00
A cura di Nicola Miccione
Sono terminati a tarda sera gli interrogatori preventivi nell'ambito dell'inchiesta su intrecci illeciti tra amministratori pubblici, dirigenti comunali e imprenditori per otto dei quali, fra cui il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, è stata invocata la misura cautelare dei domiciliari (per cinque) e del divieto di dimora (per tre).

A decidere sarà, dunque, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Marina Chiddo, proprio all'esito dei vari confronti che hanno visto, come primo della lista il primo cittadino di Molfetta. Minervini ha respinto le accuse «alimentate dal convincimento che l'ingerenza nei vari procedimenti amministrativi fosse dettata da interessi personali e privatistici e non dalla esigenza di essere e di apparire imparziali», hanno detto i suoi avvocati Mario Malcangi e Tommaso Poli.

A seguire, sempre ieri, è stata sentita la dirigente Lidia De Leonardis che «prima dell'interrogatorio ha depositato un dettagliato e documentato memoriale sulle imputazioni a lei contestate e risposto a tutte le domande - ha spiegato il suo legale Michele Laforgia -. Ha ampiamente chiarito di non avere mai interferito con alcuna gara pubblica e perseguito sempre e esclusivamente l'interesse dell'amministrazione comunale molfettese, escludendo anche di aver sviato le indagini».

«Confidiamo che sarà riconosciuta la sua estraneità a qualsiasi ipotesi di reato», ha concluso. In serata, infine, è toccato all'ex luogotenente carica speciale della Guardia di Finanza, Michele Pizzo: «Il mio assistito si è sottoposto all'interrogatorio animato dalla voglia di chiarire sia con i pubblici ministeri che, ovviamente e soprattutto, con la giudice per le indagini preliminari - ha detto il suo avvocato difensore, Andrea Calò - tutti i vari passaggi chiave di una serie di intercettazioni».

Il sottufficiale in pensione - era in servizio nella Compagnia di Molfetta, ha inoltre offerto «una chiave di lettura oggettiva e che spazza via ogni minimo dubbio in ordine al suo operato, limpido e cristallino - ha sottolineato Calò -. Pur essendosi tenuto in tarda ora, abbiamo tutti potuto apprezzare la massima attenzione che gli è stata dedicata dalla giudice Chiddo. Attendiamo fiduciosi - ha terminato l'avvocato difensore molfettese - lo scioglimento della riservata in nostro favore».

Tra i personaggi di spicco che saranno interrogati in giornata, sempre nel Tribunale di Trani, ci sono l'autista e il cugino del sindaco Minervini, Tommaso Messina (avvocato Felice Petruzzella), il dirigente Alessandro Binetti (avvocato Nunzio Palmiotto) e l'imprenditore Vito Leonardo Totorizzo (avvocato Maurizio Masellis).