Gioco d'azzardo
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Enti locali

Lotta alla ludopatia, adesso c’è un corso

Si svolgerà tra Molfetta e Giovinazzo grazie ai «Piani di zona»

L'appello fu lanciato non più tardi di un mese fa dall'Azione Cattolica attraverso una raccolta firme. Furono in 5mila, nella sola Diocesi, a chiedere una legge di iniziativa popolare più stringete sul contrasto al gioco d'azzardo e sulla diffusione delle sale gioco. Un appello che in qualche modo è stato recepito dagli amministratori di Molfetta e Giovinazzo che, attraverso i «Piani di Zona», l'ambito che per i servizi sociali riunisce i due Comuni, hanno voluto organizzare un corso per tentare di mettere un freno alla ludopatia, quella particolare patologia che induce al gioco d'azzardo tanto i giovani quanto gli adulti, senza alcuna distinzione di sesso. Un corso dal carattere tecnico - giuridico che si rivolge essenzialmente al personale che opera nelle sale da gioco, nei bar, nelle tabaccherie, dove imperano video poker e «gratta e vinci». Per riconoscere, questo l'obiettivo, attraverso precisi segnali identificativi, chi è affetto da ludopatia.

Il progetto, messo a punto dai «Piani di zona», ricalca quanto detta la legge regionale sul contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo che, ancorché ritenuto legale perché autorizzato dallo Stato, spesso arricchisce la malavita organizzata attraverso l'usura. Creando per contro nuove povertà. Una platea sempre più vasta che poi si rivolge agli enti e alle istituzioni in cerca di aiuti, spesso economici, andando inevitabilmente a gravare sui bilanci comunali di per se già risicati. Per questo l'intero progetto, per la sua realizzazione, ha visto la collaborazione, oltre che del dipartimento per le dipendenze patologiche della Asl/Ba, della Guardia di Finanza e della «Fondazione antiusura».

Gli incontri, il primo è previsto il 19 maggio, si terranno a cadenza settimanale, ogni lunedì fino al 16 giugno, alternativamente a Molfetta, nella Fabbrica di San Domenico, e a Giovinazzo nella Sala San Felice. I relatori saranno la psichiatra Rossella Melpignano, il dirigente del Dipartimento Dipendenze patologiche, Antonio Taranto, il tenente della GdF, Giuseppe Parisi, e l'avvocato Attilio Simeone.
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